Nel quartiere Nullo Baldini, a nord ovest della città, esiste dal 1974 il bellissimo parco pubblico di via Nizza, in cui spiccano rigogliosi 60 alberi piantati allora, quando l’area fu lottizzata, o preesistenti da più anni. Posto tra le vie Talamone, Nizza e del Vascello, in una zona popolata molto densamente, che il piano regolatore classifica come “città consolidata a destinazione prevalentemente residenziale”, questo polmone verde fornisce respiro, vivibilità e opportunità di ristoro e ricreazione agli abitanti dell’intero vasto quartiere, in particolare ad anziani (numerosi in questa parte della città) e bambini.
L’allarme si è avuto qualche settimana fa, quando alcuni frequentatori del parco hanno notato dei tecnici comunali che vi effettuavano dei carotaggi. Richiesto di darne spiegazione, ho accertato che il Comune intende realizzarvi un “Nuovo Polo scolastico”, inserito nel piano triennale delle opere pubbliche col finanziamento di un milione e mezzo di euro. Approfondito il caso, ho constatato come il progetto in questione, esistente a livello di sola fattibilità tecnica economica, risalga al 2010, quando era stato destinato alla costruzione di un nuovo asilo nido, allora necessario – è scritto nella relazione tecnica del “Nuovo Polo scolastico” stesso – per “l’aumentata richiesta di posti per una popolazione scolastica da 0-3 anni”. La relazione stessa, redatta nel 2015, riconosce che ben presto, “a seguito del calo delle nascite e della popolazione scolastica”, questa esigenza è stata largamente superata. Ancor più lo è oggi, essendo via via in ulteriore calo le nascite. Ecco dunque che l’opera è stata trasformata nel suddetto “Polo scolastico”, che però, al di là del nome altisonante, conterrebbe appena due sezioni di nido (0-3 anni) e due sezioni di scuola dell’Infanzia (3-6 anni), e non perché ci sia bisogno di nuovi posti o di nuove strutture, bensì per “qualificare e razionalizzare” quelle esistenti, non si sa quali e come. Su tutto ciò, il territorio interessato non è stato consultato e neppure informato.
Di qui lo sconcerto e la reazione del quartiere, nel quale si è immediatamente attivato, con il nome di “SALVIAMO IL PARCO”, un gruppo WathsApp di 70 famiglie, a cui si sono unite numerose altre non provviste di smartphone. Primo obiettivo perseguito è di ottenere un confronto pubblico con l’amministrazione comunale. Per avviarlo, si è dunque deciso di rivolgere al sindaco una petizione, integrandola con una relazione/dossier che, sia pure sinteticamente, esponga, argomenti e comprovi le molteplici ragioni di interesse pubblico generale che si oppongono alla cementificazione del parco, non disgiunte dall’indicazione di scelte alternative. Il gruppo mi ha incaricato di proporgli i testi.
Sottoposta a valutazione e condivisione collegiale, la petizione è ora pronta, congiuntamente alla relazione, per essere lanciata pubblicamente, avendo come primo firmatario e relatore in sede pubblica Roberto Romagnoli, amministratore del gruppo WathsApp. Il sottoscritto si occuperà, quale secondo firmatario, degli aspetti amministrativi e organizzativi a livello di rapporti con l’amministrazione comunale.
La petizione sarà illustrata in una conferenza stampa martedì 4 giugno, alle ore 12.30, presso la sala del consiglio comunale, nel palazzo di piazza del Popolo 1, a Ravenna, aperta al pubblico e con la presenza di una nutrita rappresentanza di residenti nel quartiere Nullo Baldini.
In questa sede sarà avviata la sottoscrizione della petizione e distribuita una prima serie di moduli utili alla raccolta delle firme.
Nel corso della conferenza, sarà mostrato sullo schermo un google “street view” professional, tramite cui si potrà entrare virtualmente all’interno del parco e apprezzarlo