“Il 21 luglio 2024, ho presentato al sindaco la seguente interrogazione: “Il 16 giugno scorso, i residenti ed i proprietari di terreni e fabbricati industriali a ridosso del canale Cupa, nella zona compresa tra la linea ferroviaria Ravenna/Bologna ed il Canale stesso, oltreché i residenti ed i proprietari ricompresi nella zona tra via Fosso Drittolo e Canale Cupa, tratti compresi tra la statale Adriatica e via Viazza di Sotto, nonché residenti nella frazione  Fornace Zarattini, hanno rivolto un’istanza , al Consorzio di Bonifica della Romagna, al sindaco e al prefetto di Ravenna, a proposito dei previsti lavori di innalzamento degli argini dello Scolo di via Cupa a seguito delle alluvioni del maggio 2023. Le loro proprietà sono state infatti allagate nelle case e nei fabbricati industriali e depositi agricoli fino a 180 centimetri e nei terreni agricoli fino a 250 centimetri, a causa delle rotture del fiume Lamone nel Faentino e conseguenti tracimazioni del Canale Cupa. Le richieste avanzate (rialzo e rinforzo arginale dello scolo Cupa sul tratto escluso dai lavori previsti e innalzamento del ponte su via Cupa nel tratto che collega via Fosso Drittolo e via Viazza di Sotto) sono rivolte ad evitare che ampie zone del territorio ovest extraurbano del comune di Ravenna, poste tra Fornace Zarattini e Sant’Antonio, subiscano ulteriori e più gravi inondazioni in caso di tracimazioni degli argini del Canale. Stante l’interesse primario della comunità ravennate, chiedo al sindaco di conoscere la risposta che, sulla base delle necessarie valutazioni tecniche, ha inteso o intende dare all’istanza di cui sopra”.

Lunedì scorso, l’assessore alla Protezione civile Gianluigi Baroncini mi ha trasmesso la risposta del direttore generale del Consorzio di Bonifica della Romagna, ing. Lucia Capodagli , la quale fornisce innanzitutto un chiarimento rispetto alla “Delibera di Consiglio comunale di approvazione del progetto dove si legge che: ‘…l’intervento si è reso necessario a causa dell’insufficienza di alcuni tratti del canale a contenere piene come quella avuta a maggio 2023’ […]. Si ritiene che sia stata un’errata interpretazione. […] Infatti,  l’evento alluvionale di maggio 2023, dove la rete consortile ha scaricato soprattutto acque provenienti dalle rotture fluviali, non può essere considerato come parametro di riferimento per i calcoli idraulici di dimensionamento delle sezioni di deflusso; si è pertanto utilizzato per la progettazione la ‘Direttiva inerente le verifiche idrauliche e gli accorgimenti tecnici da adottare per il conseguimento degli obiettivi di sicurezza idraulica’ definiti dal ‘Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico’ redatto dall’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli-Regione Emilia Romagna”.

Di qui, in risposta alle preoccupazioni dei cittadini sottoscrittori dell’istanza, le sostanziali precisazioni: “La verifica idraulica, come si evince dal progetto, è stata effettuata su tutta l’asta del canale Via Cupa, a partire dallo ‘sbocco a mare’ (Portoni Vinciani) sino all’origine del canale in fregio alla Via Emilia in Comune di Faenza e quindi compreso il tratto richiamato nell’istanza non oggetto di rialzo. Le sezioni di deflusso che sono risultate insufficienti come quote di sommità arginale sono quelle nei tratti oggetto dell’intervento progettato, che attualmente risultano ‘più basse’ rispetto al tratto evidenziato nell’istanza. I rialzi arginali previsti in progetto creeranno una linearità delle quote di sommità arginale, che aumenteranno man mano da valle verso monte per tutto il canale seguendo il profilo idraulico di verifica. Nelle verifiche effettuate si è inoltre riscontrato che il ponte su Via Cupa nel tratto che collega via Fosso Drittolo e via Viazza di Sotto (S.P. 90) è sufficientemente dimensionato per far defluire le portate di progetto”.

Essendo un problema strettamente tecnico, pubblicizzo questa risposta per dovere di trasparenza e per ostinato rispetto del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati.”

Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna)