“Pare del tutto fuori posto la festa della CMC per la vendita di tutta la sua proprietà di via Trieste dove storicamente ha avuto la propria sede, centro di un’impresa di rango mondiale. Significa una profonda riduzione del suo orizzonte e delle sue prospettive, che si abbatte sul risicato fronte economico della nostra città” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna.
“Con tutti gli eccessi e le arroganze da padre padrone su cui sono stati improntati i suoi rapporti col territorio e la comunità locale, senza dimenticare il tremendo usa e getta della propria base sociale operaia all’atto della crisi fallimentare, nessuno può negare la grande funzione propulsiva e di supporto che la CMC ha svolto quasi secolarmente sul tessuto economico-sociale della collettività ravennate. Il compratore predestinato, nella persona dell’amministratore delegato della CIA, alias CONAD, non è stato più moderato nel decantare, quasi assumendo la veste di nuovo padre padrone, le mirabilia del proprio progetto, riassunte nell’“obiettivo di promuovere lo sviluppo commerciale e residenziale” insieme a quello “di incentivare una forte presenza di servizi di pubblica utilità” prosegue Ancisi.
“Occorre dunque spiegare meglio di cosa si tratti, cominciando col dire che di una nuova valanga di appartamenti e di grandi strutture commerciali questa città non ha assoluto bisogno. Altre tre sono concentrate proprio nel medesimo territorio della Darsena. La più avanzata è il vicinissimo Parco commerciale Teodora, tra viale Europa e via Canale Molinetto, inseguito a ruota dalla lottizzazione della stessa Conad in atto tra via Canale Molinetto e via Antica Milizia, e da quella intorno al futuro Parco Cesarea, tra viale Europa e via Antica Milizia” afferma Ancisi.
“Solamente da questi tre, per non dire della serie infinita programmata dal Comune di Ravenna di stampo PD in altre zone della città, usciranno non meno di 29 mila metri quadrati di aree commerciali, con le relative tre grandi strutture. Che se ne insedino fino ad altri 10 mila metri quadrati nell’ex CMC a chi giova? Non certo alla cittadinanza, tanto meno ai piccoli e medi commercianti, ai loro dipendenti, alle loro famiglie. Il secondo business, pari a 7 mila metri quadrati di abitazioni concentrate in altezza sul fronte del canale Candiano, si aggiunge ai 63 mila metri quadrati delle due lottizzazioni sui lati di via Antica Milizia. Sette ettari in tutto. Neanche a New York” continua Ancisi.
“A tale nuova “forte presenza” di commercio e residenza, deleteria più che inutile, la vantata “forte presenza di servizi di pubblica utilità per tutta la cittadinanza” si riassume in 7 mila 500 metri quadrati di parcheggi e in 13 mila di verde, questi particolarmente positivi, oltre al recupero archeologico della storica sede CMC e a quello, finora solo prospettato, dell’ex SIC, alias Sigarone. Seguiremo tutto con attenzione e vigilanza. Ma il prezzo pagato dalla nostra città è sanguinoso” conclude Alvaro Ancisi.