“È diventato ieri un caso nazionale, col TG1 delle 8.00, la triste vicenda del rifiuti gettati a Marina di Ravenna e a Punta Marina Terme nel sottofondo dei nuovi stradelli di accesso alla spiaggia e di quelli retrostanti gli stabilimenti balneari, in nome del celebrato futuro Parco Marittimo del litorale ravennate. Il primo servizio televisivo era stato prodotto dal TG3 Emilia-Romagna il 26 marzo, ripreso però e rafforzato col sopralluogo effettuato sul posto il 10 aprile, andato in onda alle 14.00 e alle 19.30, esploso ora sul TG1. Materiale prezioso per la Procura della Repubblica di Ravenna, presso cui sono depositati gli esposti di Italia Nostra e di Lista per Ravenna. Dimostra, ad abundantiam, come questa caterva di rifiuti non sia affatto, come si sarebbe voluto, un affare tombato sotto il manto di pietrisco naturale posato in tutta corsa sugli stradelli, ma non ovunque!, prima dell’arrivo in massa dei turisti pasquali.
Non può finire così. Ci sarà un secondo tempo, che li riporterà allo scoperto, innanzitutto a scopo di giustizia, ma anche perché, finita la stagione turistica, siano ripigliati e portati in discarica nei modi di legge, sostituiti col materiale “pulito” imposto dal capitolato d’appalto dei lavori, lex specialis per il diritto italiano, se qualcuno, a Palazzo Merlato, non lo avesse ancora capito. Abbiamo numerosi e solidi elementi per cogliere, ragionevolmente, questi obiettivi. Fidiamo di poterli condividere, adesso, con la trasparenza e l’operato dell’amministrazione comunale, in ogni sua declinazione e parte in causa. Ci fa sperare, al riguardo, il provvedimento con cui il servizio Strade ha affidato “il servizio di esecuzione prove di laboratorio su frantumato di macerie a favore di Istituto Giordano spa nell’ambito dei lavori di di riqualificazione accessibilità e aree retrostanti agli stabilimenti balneari del Comune di Ravenna Parco Marittimo – 1° stralcio (Marina di Ravenna-Punta Marina Terme)”. Il 10 aprile scorso ho diffidato l’Amministrazione a far sì che queste prove conducano a dimostrare come non sia consentito che rifiuti inerti di questo genere siano stati utilizzati al posto del nobile e naturale “pietrisco spaccato inerte calcareo” di determinate pezzature, dettato dal capitolato dei lavori. Quando chiuderemo il cerchio (molto più vasto, assicuro), ne informeremo per primi i cittadini con una conferenza stampa.
Per ora basti la meritoria iniziativa di RAI 3 Emilia-Romagna di cui riporto la trascrizione letterale delle parti vocali dei TG3 andati in onda alle 14.00 e alle 19.30 del 10 aprile, come ripresi dal TG1 il giorno dopo.”