L’ennesimo grave incidente, avvenuto sul via Ponte della Vecchia nel primo mattino di mercoledì scorso, sarebbe potuto passare anch’esso sotto silenzio, se qualcuno, la cui casa trema quando i camion vi passano a tutta velocità, non si fosse stavolta precipitato su strada a documentarlo.
Su questa via, strada provinciale n. 3, quattro chilometri circa tra via Dismano, all’altezza di San Zaccaria, e Castiglione di Ravenna, Lista per Ravenna interrogò il sindaco di Ravenna già 18 agosto 2006. “Di fronte al numero straordinario di incidenti, di morti e di feriti”, ponemmo il problema della sua pericolosità, provocata dal traffico esorbitante e sfrenato di veicoli di ogni genere, in gran parte pesanti, su una carreggiata strettissima. Priva com’è di banchine e di corsie ciclabili, gli automezzi di dimensione poco più che media stentano a sorpassarsi o ad affiancarsi procedendo nei sensi opposti, senza per lo meno strisciarsi. A volte, una o due al mese, succede di peggio, scontrandosi o rovinando fuori strada. Chiedemmo, inutilmente, che fossero “messi a punto progetti di adeguamento”, soprattutto “in termini di allargamento” della strada, in modo da conformarla alla alla normalità di un’ arteria di facile collegamento tra più territori, che il Codice classifica strada extraurbana secondaria.
Soprattutto urgente è intervenire sulla metà di via Ponte della Vecchia, che da San Zaccaria arriva all’area industriale/artigianale. La linearità di questo tratto induce infatti ad imprimere maggiore velocità ai mezzi a motore, rispetto a quello successivo, abbastanza ondulato ed anche più largo, nonché privo della confluenza di strade laterali. Nel primo, convergono invece le vie Bosco Bazzano, Angelo Manzoni, Maiano, Bevano e Fossa. La zona industriale/artigianale di via Bevano, sorta originariamente come Centro Carni del Comune di Ravenna, si è di molto estesa e potenziata, soprattutto grazie allo sviluppo della Martini Alimentari, tra le aziende maggiori per la macellazione e la trasformazione delle carni, nel cui stabilimento lavora, nei vari turni quotidiani, un migliaio di dipendenti, col vai e vieni di una marea di auto, bici e motorini, autoarticolati con animali vivi, camion frigo in uscita, mezzi di smaltimento delle carcasse, delle ossa, dei grassi, ecc. Si aggiunge Agostini Nautica, tra i più importanti costruttori di scocche in vetroresina per imbarcazioni da diporto, a vela e a motore, dai 12 ai 35 metri, da cui derivano i trasporti speciali di barche su questa specie di strada provinciale cunicolo; ma anche Stilplast, che fabbrica vasche, cisterne e serbatoi, e Ma.Ge.Ma, produttrice di alimenti per animali. La vicinanza con l’E45 è stata la fortuna di questo importante centro produttivo, anche per l’economia ravennate. Il mancato adeguamento, da decenni, di via Ponte della Vecchia alla sua funzione di collegamento strategico è stato ed è la fonte della drammatica criticità della sua circolazione. Si pensi che buona parte degli operai, pressoché totalmente di colore, arriva al lavoro in bicicletta, rischiando la pelle e introducendo ulteriore motivo di pericolosità anche per il transito dei mezzi di motore, impossibilitati spesso a starne distanti almeno un metro (tra breve un metro e mezzo), come imposto dal Codice della Strada.
A fronte di questa situazione, la Provincia continua a mantenere su tutta via Ponte della Vecchia il limite assurdo di 90 km/h, richiesto inutilmente di riduzione a 70 km/h dai suoi abitanti. Il Consiglio territoriale di quest’area, la n. 9 di Castiglione di Ravenna, si sta battendo da tempo coi cittadini senza ricevere risposta concreta, perché si faccia qualcosa. Tutti sono preoccupati perché la situazione è molto più grave di quanto può sembrare, specie per la stagione estiva, quando via Ponte della Vecchia è solcata dal traffico balneare proveniente dall’entroterra sud-ovest. Di qui, il ricorso a Lista per Ravenna perché, attraverso la presente interrogazione al sindaco, la Provincia venga sollecitata ad esprimere pubblicamente quale sia la sua presa di coscienza della salute pubblica posta a rischio dall’impossibilità di via Ponte della Vecchia a garantire sicurezza a chi vi transita.