Il 24 gennaio scorso è stato tragico per la Giunta de Pascale, come se all’ultimo momento il diavolo non abbia coperto il pentolone. È saltata, tra le tante che stanno sorgendo a dismisura intorno e dentro la città, la maxi cementificazione a nord est di Ravenna. Vale a dire il Piano Urbanistico Attuativo (PUA) COS3 Bassette, oltre 60 ettari di terreni ex agricoli, di cui quasi 11 e mezzo edificabili, ad uso soprattutto abitativo e commerciale, posti tra via Romea ad ovest, via della Chimica ad est, via delle Industrie a sud e le attuali Bassette a nord. Una nuova città. La cornice entro cui questo PUA era collocato è il Piano Operativo Comunale (POC) 2010-2015, scaduto il quale ne è stato partorito un secondo, tenuto ostinatamente in vita fino ai giorni nostri. Il PUA Bassette, approvato dalla Giunta de Pascale il 21 dicembre 2021, era entrato in vigore il 2 febbraio 2022. La relativa convenzione urbanistica tra il Comune e i proprietari delle aree avrebbe dovuto essere stipulata con atto notarile entro 6 mesi, cioè entro il 1° agosto, dilazionato al 1°gennaio 2023 grazie al “Decreto Ucraina bis”. Questo termine è scaduto senza che i proprietari abbiano provveduto alla stipula. Di qui il provvedimento del dirigente comunale alla Progettazione e Gestione urbanistica datato 24 gennaio, secondo cui il PUA in questione “è decaduto ed ha perso efficacia”. Avrebbe dovuto lottizzare anche i terreni agricoli residui esistenti sull’asse di via Chiavica Romea, tra via Gamberini e via Romea Nord.
L’effetto più immediato e drammatico è la mancata attuazione, a carico della parte privata titolare dell’ex PUA, dell’ultimo tratto mancante alla circonvallazione di Ravenna che dalla via Faentina arriva al ponte mobile, da una ventina d’anni follemente sostituito dal malcapitato viale Mattei. Il Piano Generale del Traffico Urbano, approvato nel 2016, lo ha tracciato, a mo’ di bretella, a sud di viale Mattei e del quartiere San Giuseppe, a ridosso della ferrovia merci, in sostanza tra la rotonda Svezia, di fronte al Lidl, e la rotonda Montecarlo, su via Romea Nord. Il 6 dicembre scorso, l’assessora all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Del Conte, interrogata al riguardo, affermò tra l’altro: “L’analisi, supportata anche da strumenti modellistici, ha evidenziato che il nuovo tratto di perimetrale urbana attrae un considerevole flusso di traffico, consentendo di sgravare sensibilmente l’asse di viale Mattei a beneficio della sicurezza e qualità ambientale. Oggi, i nostri strumenti urbanistici hanno individuato come strada migliore quella del tracciato sud. Tra l’altro, quest’opera risulta essere finanziata, nell’ambito dell’articolo 18 del COS3, per 3.645.000 euro (mi sembra di ricordare), a carico di questo comparto”.
Vero è che il progetto era ancora un oggetto sconosciuto, non facile da realizzare soprattutto dovendo scavalcare via Chiavica Romea, contrari in buona parte gli abitanti del quartiere San Giuseppe perché si porrebbe come una barriera verso la città. Lista per Ravenna sostiene da vent’anni che sarebbe stato preferibile far passare la bretella a nord. Ora sappiamo perché non si è voluto. Tutti i 21,22 ettari di terreni agricoli tra via Romea e via Sant’Alberto, a nord di viale Mattei e di via dell’Agricoltura, sono stati destinati al PUA COS2 (600 appartamenti, svariati centri commerciali e molti negozi), della cui avviata realizzazione il Lidl rappresenta l’avamposto. Seppellita dal cemento la soluzione nord, a viale Mattei e al quartiere San Giuseppe, strangolati e asfissiati da un traffico stile tangenziale, non restava che la bretella sud, prendere o lasciare. Fino al 23 gennaio 2023, perché poi è sfumata anche questa. Ora tocca farla al Comune, come avrebbe dovuto da vent’anni. Dovrà estrarre il coniglio da un cilindro, ma dovrà farla, perché la pazienza degli abitanti del quartiere San Giuseppe, ma anche di via Chiavica Romea, su cui ricadono altrettanti disagi, è finita. Lista per Ravenna è schierata ed attiva con loro.