Il primo allarme pubblico documentato fu lanciato da Lista per Ravenna nell’agosto scorso. Da mesi bande di ladri e di spacciatori tenevano sotto scacco, nel terrore, i cittadini del Borgo San Biagio residenti nelle vie Bargigia, Felisatti, F. Fabbri, Lovatelli, Morelli e Vallona, tra loro collegate. Successe poi la vicenda tragicomica di dieci famiglie del posto multate dalla polizia municipale perché, resosi inutile difendere le loro case installando telecamere, fari e allarmi di ogni genere, avevano posto del filo spinato sulle recinzioni che dividono i rispettivi giardini, oltrepassando le quali i malviventi riuscivano a penetrare anche nelle camere da letto.
Da allora, Lista per Ravenna ha ricevuto e “salvato” racconti in serie di assalti, ruberie, effrazioni e vandalismi notturni, accompagnati da segnalazioni e richieste di intervento rivolte alle forze dell’ordine. Da un gruppo di residenti della zona, che a settembre erano stati ascoltati dal Prefetto, uscirono dichiarazioni fiduciose, tra cui: “le autorità ci hanno ascoltato e si sono impegnate a trovare delle soluzioni condivise per cercare di risolvere il problema”; “i rappresentanti dell’amministrazione ci hanno detto che sono consapevoli della situazione difficile che stiamo vivendo e intendono trovare insieme a noi una soluzione”; “ci sono zone buie e anfratti: si dovrà valutare come intervenire”. A tal proposito, entra in gioco quello che Stefano Donati di Lista per Ravenna segnalò all’ amministrazione con l’ istanza del 22 agosto: “Minacciose scorrerie ladresche”: “Strategica, per favorire le incursioni banditesche, nonché operazioni di spaccio, è la pessima illuminazione notturna dello stradello pedonale e ciclabile a servizio della scuola Camerani, ubicato tra le vie Bargigia e Fabbri. Su richiesta di Lista per Ravenna, ad opera di Alessandro Garofalo, nostro consigliere territoriale, esso venne opportunamente rifatto nell’estate 2010, asfaltandolo e dotandolo di fogne per l’acqua piovana. Pur già provvisto di cavidotti e pozzetti per accogliere i cavi elettrici ed i pali dell’illuminazione pubblica, il Comune non ha mai installato i tre lampioni mancanti, nonostante Garofalo stesso, a seguito anche di episodi con spaccio di droga, li abbia sollecitati il 29 ottobre 2015. La sicurezza dei cittadini attende dunque inutilmente da nove anni che si faccia luce su questo stradello”.
Ieri ci hanno però scritto dal posto: “Quei tre lampioni sono più che necessari. Cala la notte alle 17 e da quel momento, fino a mattina del giorno dopo, non si vede niente. Lo spacciatore drogato e tatuato che ha seminato il terrore nelle nostre strade nei mesi scorsi è stato portato in comunità dopo essere stato scarcerato. E con lui è andato anche il suo pitbull, ma non possiamo abbassare la guardia dato che in bicicletta i maghrebini e i nigeriani continuano a portare la droga in zona stradello della scuola Camerani. Li vediamo spesso. I residenti rimangono al buio per mancanza di illuminazione pubblica, stressati da mesi di scorribande dei ladri e dalla scarsissima attenzione delle autorità comunali nei confronti del tema della sicurezza”.
Ma la storia è molto peggiore, perché, avendo più volte insistito in Comune sulla necessità di compiere almeno questa piccolo intervento, ho ricevuto infine risposta scritta che occorrerebbe una lunga procedura di elaborazioni e valutazioni prima di potervi dare corso, quasi che il problema non sia mai esistito. Ho dunque tagliato la testa al toro, chiedendo ufficialmente di conoscere dall’ufficio comunale Illuminazione pubblica quanto costi installare quei tre lampioni, in attesa da dieci anni. Dall’assessorato ai Lavori pubblici ho ricevuto questa risposta, seguita ad un sopralluogo: “Sono presenti 3 predisposizioni per altrettanti punti luce per lampioncini h. mt. 4,00. Il costo complessivo presunto per rendere l’impianto funzionante è di €. 4.500 IVA esclusa”. Non serve perciò neanche un progetto.
Conviene dunque fare una colletta tra i cittadini. Chiedo pertanto al sindaco se intende attivarsi perché sia l’ amministrazione stessa, in tempi brevi e con lavoro in economia, ad effettuare l’ acquisto e l’ installazione dei tre lampioncini anti malfattori, dandone direttamente l’incarico ai propri uffici; oppure, in caso contrario, se l’amministrazione può autorizzare i cittadini interessati a farlo in proprio, a loro spese.