La parte di via Stradone tra via Molinetto e Rotonda Germania, dove interseca viale Europa, è da anni in uno stato generale di dissesto e di sfacelo. Si attende che la CONAD di Forlì la ristrutturi da capo a fondo, allargandola opportunamente e realizzando una pista ciclopedonale a lato, una nuova rotonda all’incrocio con le vie Carlo Levi e Secondo Casadei, un’altra all’incrocio con via Antica Milizia e una terza nella congiunzione di via Antica Milizia con via Omodeo. In cambio potrà costruire, nella zona a nord-est di via Antica Milizia, 126 appartamenti e due grandi strutture commerciali da 2.500 metri quadrati, una alimentare l’altra non alimentare. Il piano urbanistico “Antica Milizia/Stradone/Cesarea/Parco Baronio”, di cui il progetto CONAD occupa uno dei due comparti, fu trionfalmente approvato il 29 luglio 2015. Ma siccome passerà almeno un altro paio d’anni perché via Stradone possa beneficiarne, chiederemo al più presto all’amministrazione comunale se il tratto in questione debba essere mantenuto nel disfacimento totale o almeno curato con le dovute opere di manutenzione, più ordinarie che straordinarie, di cui nessuno sembra preoccuparsi.
Ma intanto, per capire l’andazzo, basterà un esempio, piccolo ma significativo, relativo per ora alla sola problematica della segnaletica stradale, gestita dal servizio Mobilità e Viabilità, dalla quale dipendono la disciplina, l’ordine e la sicurezza della circolazione stradale. In attesa della nuova miracolosa via Stradone, la Giunta de Pascale pensò bene, nel luglio 2019, di introdurre temporaneamente, tra accese discussioni, un senso unico in via Stradone tra via Canale Molinetto e via Casadei in direzione Porto Fuori e un altro da via Casadei a via Canale Molinetto in direzione Ravenna. Oggi hanno compiuto tre anni, ma le transenne e i dissuasori di plastica installati allora all’inizio di via Canale Molinetto e nella biforcazione del traffico tra via Stradone e via Casadei, sono ormai ridotti a brandelli e in balia del vento, che li sbatte spesso sulla carreggiata. Stesso sorte a quelli posti all’incrocio di via Casadei con via Del Liscio, dove non se ne capisce neppure l’utilità.
Una concittadina coscienziosa, geometra di professione, pur residente in tutt’altra parte della città, scrisse il 17 giugno scorso a Lista per Ravenna segnalando, con foto, che un cartello stradale verticale, posto al bivio tra via Stradone e via Casadei, pendeva fortemente “da alcuni mesi” verso la carreggiata stradale, a pochi centimetri di distanza. Di qui l’avvertimento, secondo cui, “in queste condizioni”, si sarebbe potuto rovesciare “su un auto in transito o una bicicletta, causando danni”. Il giorno dopo, Lista per Ravenna ha girato il messaggio al dirigente del servizio Mobilità e Traffico “con preghiera di intervento”. Non avendo ricevuto alcun riscontro, ieri, 19 luglio, abbiamo chiesto ad un residente in zona di farci cortesemente un controllo, da cui risulta, tramite una nuova foto, che il cartello, nemmeno toccato, è anche più inclinato sulla carreggiata, mentre lì intorno è finito un ammasso informe di transenne e barriere fuori posto.
Francamente, neppure rispondere è troppo, al punto (ma per tante altre importanti ragioni, molte volte sollevate da Lista per Ravenna: le 285 bici rosse sparite, via San Mama nel caos, Porto Corsini attraversata da migliaia di veicoli su una sola strada…), da chiedere al sindaco, oltre ad un giudizio, di sostanza e di comportamento sui fatti sopra esposti, se non ritenga necessaria e urgente una verifica sulla gestione del servizio comunale Mobilità e Viabilità, sentito il capo-area delle Infrastrutture civili.