In questi giorni ha fatto scalpore in Italia, ma non a Ravenna, tre volte capitale d’Italia nella sua storia, che un’indagine scientifica l’abbia classificata tra quelle italiane con le strade più dissestate, cioè con l’indice di pericolosità maggiore per numero di incidenti e peggiore manutenzione. Allo stesso tempo sono usciti cinque manifesti elettorali del PD a pagamento, per le elezioni comunali del prossimo maggio (di cui solo il partitone locale può permettersi i costi) su altrettanti “ambiti strategici”. Uno di questi racconta meraviglie sulla “mobilità sostenibile”, cioè sulla circolazione più sicura e salutare, in primis per i pedoni. Produco ora un esempio che dimostra un’altra realtà.
BUCA ESEMPLARE
Il 24 dicembre scorso, un cittadino coscienzioso scrive al front office del servizio strade (frontofficestrade@comune.ravenna.it), cioè l’ufficio che ascolta e risponde ai cittadini, il seguente messaggio relativo ad una strada neanche prosssima alla sua abitazione: “Nel marciapiedi all’altezza del civico 72 di Circonvallazione al Molino si è formata una buca profonda di fianco a un tombino (come documentato dalle immagini allegate). Trattandosi di insidia notevole per i pedoni si invita ad intervenire con la massima urgenza”.
Non avendo ricevuto una risposta, la sollecita il 15 gennaio. Il giorno dopo il front office mostra al cittadino di aver scritto a segnalazioni@sistema.ra.it: “Buon pomeriggio, si inoltra, per la seconda volta, la presente segnalazione”. Significa che l’obbligo contrattuale di effettuare l’intervento (e prima ancora di vigilare su tutte le strade in appalto per effettuare tutte le manutenzioni ordinarie di cui necessitano, buche in primis, senza aspettare che gli vengano segnalate), sarebbe di Sistema 3.2, la società cooperativa appaltatrice totale delle manutenzioni stradali del Comune di Ravenna al prezzo di 21 milioni di euro l’anno, (vedi in proposito: https://www.comune.ra.it/stampa-e-comunicazione/comunicati/archivio-comunicati-dellufficio-stampa/2022-2/manutenzioni-stradali-approvato-progetto-triennale-da-affidare-tramite-contratto-di-global-service-previsti-interventi-ordinari-per-135-milioni-e-la-possibilita-di-ulteriori-progetti-per-75/).
Il 22 gennaio, nulla essendosi mosso, il cittadino sollecita nuovamente il front office delle strade, ricevendo il 23 gennaio, stavolta dal responsabile dell’ufficio con nome e cognome, copia del suo ulteriore messaggio, quasi stizzito, a Sistema 3.2: “Buongiorno, inoltro, per la terza volta, questa segnalazione”.
Finché il 19 gennaio, il cittadino scrive stavolta soltanto a Lista per Ravenna: “Purtroppo sono passato ieri e il buco era ancora lì”.
RISPONDA IL SINDACO
Questo esempio è purtroppo dimostrativo del sistema generale con cui sono gestite le strade di Ravenna, ma anche tante altre attività di servizio affidate a società o cooperative, dove i controllori non controllano i controllandi, così come, nella metafora, cane non morde cane. Ciò mi spinge, sempreché l’incuria non produca un incidente serio, nel qual caso farei una denuncia penale, a chiedere al sindaco di Ravenna facente funzioni quali siano al riguardo le sue considerazioni, non disgiunte, si spera, da qualche azione “riparatrice”.