“Per esigenze di lavoro o familiari, una folla intensa di cittadini ravennati utilizza frequentemente, anche due volte al giorno, la via Reale tra Ravenna e Glorie. Quasi tutti passano più volte davanti all’autovelox che a metà settembre il Comune di Ravenna ha installato, attivo nei due sensi di marcia, su questa strada. Molti di loro hanno subìto una fila anche lunga di multe, notificate al loro domicilio circa un mese dopo ogni singola infrazione. Lista per Ravenna ha però ricevuto numerose segnalazioni di casi in cui non si è trattato di gente spericolata o di pirati della strada.
I primi tre mesi
In quel punto, il limite di velocità è di 50 chilometri orari, ma le multe, grazie ad un abbuono riconosciuto dal codice della strada, scattano solo dopo il superamento dei 55. Per capire meglio il fenomeno, abbiamo raccolto alcuni dati ufficiali sui primi tre mesi di funzionamento dell’autovelox. Le multe sono state 18.303 (per un importo di circa 1 milione e 400 mila euro), ma quelle scattate per una velocità contenuta tra i 55 e i 60 km/h sono state 14.588, all’incirca l’80 per cento. Una specie di strage degli innocenti, nel senso scritto nella sentenza di un giudice toscano che, in una situazione simile, venne loro incontro riducendo il carico delle multe cosiddette seriali, con la valutazione “che in questo modo non sia stata esercitata la funzione educativa della sanzione quanto piuttosto quella punitiva”.
Difetti di percezione
In effetti, l’ autovelox di Mezzano è stato posizionato nella periferia sud del paese in un punto dove non è facile percepire il passaggio dal limite dei 70 km/h a quello dei 50 in vigore in quel centro abitato, come in ogni altro. Aggrava la mancata percezione il fatto che, molto spesso, a tutte le ore, le auto arrivano in lunga fila nel paese, insieme a numerosi mezzi pesanti tipici di una superstrada, marciando forzatamente, essendo sconsigliabili i sorpassi, tra i 60 e i 65. Venendo da sud verso il paese, si vedono a destra solo dei campi e a sinistra una larga pista ciclabile, con le prima case situate solo sul retro. Venendo da nord, il primo cartello indicatore di “velocità controllata elettronicamente” è praticamente coperto dal fogliame di un albero. Dall’una e dall’altra parte non è presente alcun cartello a colori col limite dei 50 appena superato quello, molto meno evidente, dell’autovelox.
Pagare solo la prima multa
È vero che i pendolari della via Reale si “educano” facilmente, cessando di essere un pericolo pubblico appena ricevono a casa un verbale. Non sono però tenuti a pagare gli altri che arrivano dopo aver saldato il conto del primo. Il 5 agosto 2022, entrando in vigore il decreto legge n. 68 del governo Draghi, il codice della strada è stato fatti implementato con il nuovo articolo n. 198-bis: “Disposizioni in materia di illeciti reiterati e relative sanzioni”, che afferma il seguente principio: “Nel caso di accertamento di più violazioni senza contestazione immediata”, come coi recenti autovelox di Mezzano e di via Bellucci a Ravenna, “l’illecito amministrativo oggetto della prima notifica assorbe quelli accertati nei novanta giorni antecedenti alla medesima notifica e non ancora notificati […], fermo restando il pagamento delle spese di accertamento e notificazione relative a ciascuna violazione”. Questa regola vale peraltro per ogni tipo di multa applicata senza contestazione immediata dell’infrazione, ad esempio quelle accertate elettronicamente agli ingressi delle ZTL.
Proposte
Tornando alla funzione educativa degli autovelox, proporrei, se non è vietato da qualche norma di dettaglio, che, appena oltre oppure a fianco dei cartelli di ingresso in un centro abitato, venga apposto anche un cartello con l’indicazione della velocità massima di 50 km/h, che così sarà percepita più facilmente. Ovvio che i cartelli di “velocità controllata elettronicamente” devono essere interamente leggibili, non occultati da ostacoli della vista, quali, ad esempio, le fronde degli alberi.
In via generale, il Comune dovrebbe rendere noto pubblicamente come i cittadini che abbiano compiuto violazioni reiterate della stessa fattispecie con la propria auto possano beneficiare, dopo aver pagato la prima multa, del diritto, stabilito dall’articolo 192-bis del codice stradale, di non pagare quelle successive non ancora notificate, versando per ciascuna soltanto le spese modeste di notifica.
Rispetto a ciò chiedo quali siano l’opinione e la disponibilità di azione del sindaco.”
Alvaro Ancisi
(capogruppo di Lista per Ravenna)