“L’11 settembre scorso è pervenuta a Lista per Ravenna, da una concittadina, una segnalazione “alquanto disdicevole”, avente come oggetto “Argine rotto valle Baiona”, così sinteticamente formulata: “Percorro la via Baiona tutti i giorni per motivi di lavoro, ed ho notato che l’argine che divide l’acqua salata con l’acqua dolce, e forma il lago del Pontazzo, è rotto da oltre 5/6 mesi davanti allo stabilimento di Marcegaglia”. Questa commistione “modifica tutta la fauna e la flora che si era creata […], e c’era tutto il tempo per risanare l’argine”, sostiene la scrivente, che si spinge a ritenere sotto grave rischio anche la pineta che fiancheggia il Pontazzo e termina con l’affermare che “il disastro ambientale è sotto gli occhi di tutti”.
Naturalmente siamo andati a verificare ed abbiamo approfondito, neanche riservatamente. Foto prodotte hanno messo in evidenza la frattura dell’argine e la miscela che produce, soprattutto a lungo andare, tra le acque del Pontazzo e il canale a lato della via Baiona, a cui concorrono lo scolo Valtorto e quello di via Cupa. Questa pialassa, definita piuttosto Chiaro del Pontazzo, è una riserva naturale della “Rete Natura 2000”, parte del “Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale” (SIC e ZPS), denominata “Pialasse Baiona, Risega e Pontazzo”. Ne è gestore l’Ente Parco del Delta del Po, che la descrive tra l’altro così: “Si tratta di un’ampia laguna salmastra a contatto con il mare tramite canali, con acque a bassa profondità e fondali limoso-argillosi. […] In alcune zone limitrofe alla pineta, alimentate dalle acque di canali e specificamente nel settore nord-occidentale, prevale la vegetazione delle zone umide d’acqua debolmente salmastra. Il sito racchiude un campionario pressoché completo di successioni sublitoranee a diverso gradiente di umidità e salinità”. In sostanza, esso si regge dunque, come pure la sopravvivenza della flora e della fauna ittica che vi si sono formate nelle diverse sue componenti, su un delicato equilibrio dolce/salato e propri specifici gradi di umidità, tanto da essere sottoposto, per legge (decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, art. 3, comma 1), alle specifiche “Misure di conservazione”, di competenza della Provincia di Ravenna, le cui 73 fitte pagine sono pubblicate sul sito internet dell’Ente Parco del Delta del Po (https://www.parcodeltapo.it/it/pdf/IT4070004%20SIC-ZPS%20PIALASSE%20BAIONA_Rev08.pdf).
“Conservazione” è il contrario di “alterazione”. Ne deriva la certezza che il miscuglio delle acque del Pontazzo, prolungatosi ormai per 6/7 mesi, con quelle di due scoli che, per definizione, e com’è noto, convogliano acque e/o liquami di scarico non può che aver prodotto danni rilevanti al chiaro del Pontazzo, comprese la sua flora e la sua fauna, se non anche alla pineta limitrofa, nonché mancato rispetto delle specifiche misure di conservazione: Nessuno però, anche fra gli organi di vigilanza, sembra essersene accorto. Un così lungo ritardo nella riparazione dell’argine non può comunque essere giustificato.
Chiedo dunque al sindaco e presidente della Provincia come intende attivarsi al riguardo, anche con poteri di ordinanza.”