“Tra l’altro ieri, mercoledì, e ieri, giovedì 13 agosto, la recinzione dell’area sgambamento cani di via Vicoli è stata ripristinata e l’area adiacente del parco pubblico ripulita dal tronco segato in pezzi e dalle ramaglie di un albero abbattuto, nonché da una montagnola di rifiuti vegetali provenienti dai dintorni. Il problema era stato sollevato sulla stampa locale mercoledì stesso da Mauro Bertolino, consigliere territoriale di Alleanza di Centro nell’area del Centro Urbano di Ravenna” afferma Alvaro Ancisi, Capogruppo di Lista per Ravenna.
“Il nubifragio del 2 agosto aveva stroncato grossi rami dell’albero, poco dopo abbattuto, che, cadendo rovinosamente sull’area cani, ne aveva danneggiato la recinzione rendendola inutilizzabile, con grande disagio dei proprietari di cani che l’affollano abitualmente. I resti dell’albero giacevano lì da allora. Nel frattempo, dalle vie limitrofe altre ramaglie erano state trasportate lì con mezzi attrezzati, quasi come in una discarica rifiuti, generando pericolo per i bambini e i ragazzi che frequentano il parco, stimolati dalla nuova impropria attrazione” continua Ancisi.
“Raccogliendo la segnalazione, avevo immediatamente interpellato l’amministratore delegato di Azimut, gestore delle aree verdi comunali di Ravenna, che di lì a breve mi ha risposto di avere ordinato l’immediata rimozione dei resti dell’albero e il ripristino, “quanto prima” dei “due metri di recinzione danneggiata”, precisando che “l’alternarsi delle chiusure per ferie delle aree ecologiche di ritiro” aveva “allungato i tempi di pulizia dell’area stessa”. Il tutto si è però concluso positivamente nella mattinata di ieri stesso, restituendo piena agibilità e sicurezza, per troppi giorni sacrificate, all’area cani e al parco stesso”.
“Dalla dirigenza del servizio Ambiente mi resta da attendere risposta ai seguenti quesiti: “Perché l’albero è stato abbattuto? Per quali ragioni, le isole ecologiche per la raccolta differenziata sono potute andare in ferie, specialmente nel periodo più infelice per la permanenza dei rifiuti sui luoghi pubblici all’aperto? E perché non è stato comunicato alla cittadinanza?” conclude Alvaro Ancisi.