Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, in un’interrogazione al sindaco di Ravenna per risposta in Consiglio comunale così si è espresso:
<<I gatti che vivono in libertà, oltreché censiti, debbono essere sterilizzati e dotati di un microchip, utile ad individuarli.
Di recente, l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), dovendo reinserire nella colonia di appartenenza un gatto rinvenuto in un sito ritenuto diverso, si è rivolto ai “Diritti degli animali” del Comune per conoscere, sulla base del numero di microchip dell’animale, i suoi dati identificativi. Ha così appreso che l’anagrafe felina è quasi interamente annotata su materiale cartaceo. Di conseguenza, la ricerca di un numero diventa oltremodo difficoltosa e complessa, con grande perdita di tempo. La giusta richiesta dell’ENPA, posta per iscritto l’11 ottobre scorso, è che l’anagrafe felina sia digitalizzata, non comprendendo, “in caso contrario, la necessità di dotare i gatti che vivono in libertà di microchip”, ad opera dell’AUSL e peraltro a carico della spesa pubblica.
Il problema si inquadra tuttavia nella dotazione di personale e di quadri del servizio “Tutela dell’Ambiente e del Territorio”, fortemente insufficiente e inadeguata a fronteggiarne le sempre crescenti competenze e incombenze. Su questo mi propongo di effettuare un intervento organico. Entro questo servizio, l’apparato competente è quello addetto sia all’ “Educazione alla sostenibilità” che al “Benessere animale” (così si chiama ora, nel nostro Comune, l’ex “Diritti degli animali”), che però ha la dimensione di un semplice “ufficio”, ultimo gradino delle quattro articolazioni strutturali di cui si compone la pianta organica del Comune di Ravenna. In realtà è impossibile perfino chiamarlo ufficio, perché vi lavora un solo quadro direttivo (esattamente un “istruttore direttivo amministrativo-contabile”), nella persona di una veterinaria, che non dispone di alcun collaboratore, nemmeno esecutivo, tanto meno terminalista, e della dunque si può capire la mancanza di tempo, non già di volontà e disponibilità, per digitalizzare i monti di carte che le si rovesciano sul tavolo.
Da quanto sopra derivano le domande che pongo al sindaco:
- intende disporre che l’anagrafe felina sia digitalizzata?
- intende provvedere affinché il cosiddetto “ufficio” addetto all’ “Educazione alla sostenibilità e Benessere animale” possa provvedere dignitosamente alle sue funzioni, con lo stabile supporto almeno di un collaboratore amministrativo? >>