“Nel maggio 2018, 70 cittadini residenti nell’area di via Stradone/via Antica Milizia rivolsero all’amministrazione comunale la richiesta di realizzare una pista ciclabile sulla via Stradone stessa nel tratto tra via Destra Canale Molinetto e la rotonda Germania che, a metà tra Ravenna e Porto Fuori, interseca viale Europa, tangenziale della città nella periferia sud-est” spiega Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.
” Tale tratto poneva la “forte criticità” di non essere percorribile “né a piedi né in bicicletta, essendo molto stretta e percorsa ad alta velocità dai mezzi a motore”. L’istanza poneva al riguardo la questione prioritaria della sicurezza, rivendicando “il diritto delle persone che abitano in queste zone di poter uscire di casa in bicicletta o a piedi senza dover ogni volta sfidare la sorte”. La pista ciclabile avrebbe inoltre permesso il collegamento con i percorsi ciclabili esistenti su via Destra Canale Molinetto, su via Antica Milizia e sul prosieguo di via Stradone oltre la Rotonda Germania, fino a Porto Fuori” prosegue Ancisi.
“L’assessore ai Lavori pubblici rispose che l’intervento richiesto, consistente nell’allargamento del tratto di strada in questione, realizzando al suo fianco una pista ciclopedonale larga tre metri, più le opere connesse, sarebbe stato attuato dagli imprenditori privati titolari delle due grandi nuove lottizzazioni edilizie previste sui due lati di via Antica Milizia in asse con via Stradone: in sostanza, tutto a carico del comparto nord (“Conad Antica Milizia” R30), salvo metà dei costi della nuova rotatoria tra le due strade a carico del comparto sud (“Antica Milizia Sud/Parco Cesarea” S1). A quel tempo, era stato presentato al Comune il progetto preliminare dell’opera da parte della Commercianti Indipendenti Associati (CIA), facente parte di Conad” afferma Ancisi.
“Passati oltre due anni senza alcun segnale di avvicinamento dei lavori, un gruppo di residenti nel tratto stesso di via Stradone si è rivolto, il 1°novembre, a Lista per Ravenna al fine di richiamare nuovamente l’attenzione dell’amministrazione comunale sullo stato di grave pericolosità per pedoni e ciclisti della loro strada. Priva di marciapiedi, in parte anche dell’illuminazione, e percorsa a grande velocità nei due sensi di marcia, su una carreggiata strettissima, da veicoli di ogni genere, essa è anche imposta come deviazione obbligatoria ai mezzi pesanti in uscita dalla città su via Destra Canale Molinetto. Essendo iniziati nel comparto sud di via Antica Milizia i lavori di urbanizzazione e di impianto del parco Cesarea, non si capiva se si volesse procedere anche ai lavori su via Stradone, ritenendo paradossale realizzare un grande parco senza poterlo raggiungere in sicurezza se non in auto” continua Ancisi.
“Abbiamo appurato, districandoci tra i servizi dell’Urbanistica e dei Lavori pubblici, che dell’opera su via Stradone è stato presentato nell’ottobre 2020 il progetto esecutivo, non ancora approvato dal Comune in attesa delle integrazioni richieste alla CIA. La ditta ha già in cantiere, nell’area nord tra via Antica Milizia e via Stradone, le opere di urbanizzazione della propria lottizzazione residenziale/commerciale, essendo tuttavia impegnata a realizzare contestualmente il progetto su via Stradone. Resta però da capire se esista un cronoprogramma che stabilisca tempi e termini esatti affinché il prezzo pagato alla città in cambio della costruzione di nuovi grandi comparti edilizi, quasi due nuovi quartieri, non venga dilatato a non si sa quando” dichiara Ancisi.
“Riguardo al comparto nord in questione (al comparto sud tocca realizzare il Parco Cesarea ed altre opere di viabilità su quel fronte), tutto si riassume nella domanda seguente: quando, almeno di massima, il Comune di Ravenna potrà rilasciare alla ditta Commercianti Indipendenti Associati/Conad il permesso di costruzione del progetto esecutivo denominato: “Allargamento di via Stradone e realizzazione di pista ciclabile da via Canale Molinetto alla Rotonda Germania”? Si vorrebbe dissipare il timore che si vada per le lunghe” conclude Alvaro Ancisi.