“Venerdì scorso, una signora fieramente ultrasettantenne, abituata giornalmente a raggiungere direttamente Ravenna da Madonna dell’Albero, e viceversa, pedalando in bicicletta su via Ravegnana (ahimé, in mancanza storica di una pista ciclopedonale lungo l’argine destro dei Ronco), si è recata stavolta, sconcertata, presso gli uffici comunali di piazza del Popolo, per depositare, alle ore 12:08, il seguente messaggio indirizzato al sottoscritto: “In via Ravegnana, da Ponte Assi al distributore presso il Ponte Cella, stanno tagliando, dalla parte della campagna, alberi di 50 anni. Gli anni passati, facevano manutenzione, ora li tagliano. Non davano fastidio a nessuno”. Raggiunta telefonicamente, mi ha riferito che il numero di questi alberi, tutti inesorabilmente abbattuti, è forse tra 30 e 50. I loro tronchi e rami, tagliati in più parti, giacevano a lato della Ravegnana. Me ne avrebbe portato alcune foto. Le è sembrata drammatica soprattutto la stroncatura di una betulla e di un noce imponenti, con tronchi aventi una circonferenza ad occhio di circa due metri, situati 50-100 metri dopo il ponte Assi, la prima sul ciglio stradale, il secondo sul suo retro, in terreno agricolo.
Un rapido sopralluogo mi ha confermato l’ecatombe. Siccome nessuna informazione pubblica, a quanto in mia conoscenza, era stata data su questo intervento, ho dovuto attendere ieri, lunedì, per chiedere chiarimenti al servizio Ambiente del Comune di Ravenna, che, essendone anch’esso all’oscuro, ci ha riferito, dopo aver interpellato il servizio Strade, che i lavori sono stati compiuti dalla “Coop.va Valle del Lamone per conto dell’Agenzia per la sicurezza idraulica e protezione civile” della Regione. Ieri stesso, il consigliere territoriale di Lista per Ravenna Alessandro Garofalo ha compiuto un dossier fotografico sul posto, da cui ho tratto le sette foto allegate a questa interrogazione.
Non mi resta dunque che rivolgermi al sindaco per conoscere sulla base di quale progetto, per quali finalità e grazie a quale finanziamento pubblico sia stata condotta, senza darne ragione pubblica, un’operazione così drasticamente demolitoria di un apprezzato patrimonio arboreo della più importante viabilità di accesso alla nostra città.”