Con l’interrogazione al sindaco: “Spiacevoli frequentazioni nel parco di via Nievo privo di illuminazione”, Lista per Ravenna aveva raccolto la voce di cittadini residenti sul posto: “Il parco non ha nemmeno un lampione che gli faccia luce. Appena calano le ombre, il luogo non è dunque più fruibile dalle famiglie per ragioni di sicurezza. In orario notturno si verificano atti di vandalismo da parte di malintenzionati o perditempo. Sono aumentati notevolmente, favoriti dall’oscurità, i furti nelle abitazioni”.

Il 14 febbraio, mi ha risposto l’assessore al verde pubblico (vedi l’allegato), in verità tortuosamente.

Alla domanda, “se l’illuminazione del parco di via Ippolito Nievo è prevista nel PRIC (Piano Regolatore Illuminazione Pubblica) del Comune di Ravenna, e in caso contrario se si ritiene che debba esserlo e con quale tempistica di attuazione”, l’assessore ha infatti scritto: “L’area di verde pubblico delineata dal parco in questione risulta essere priva di percorsi ciclo-pedonali ‘di progetto’, tali da richiedere la possibilità d’installazione di un’illuminazione dedicata. La progettazione di un parco pubblico non prevede, infatti, come obbligatoria per legge, la dotazione di un impianto di illuminazione pubblica. Pertanto la richiesta inerente l’integrazione dell’illuminazione pubblica nel territorio comunale dovrà essere presentata come proposta per l’inserimento nelle priorità dei Consigli Territoriali, nell’area territoriale di pertinenza, in quanto tale intervento integrativo si prefigura essere stimato d’importo inferiore ai 100 mila euro. […] Nel parco in questione, pertanto, se presentate dai consigli territoriali competenti, saranno valutate proposte volte alla creazione non solo della richiesta di installazione di illuminazione, ma del debito studio/progettazione, anche di percorso ciclo pedonale cui l’intervento dovrà essere interessato”.

In realtà, si tratta di un piccolo parco, che di una pista ciclo-pedonale canonica “di progetto” può fare anche a meno, come molti altri parchi esistenti in città e nelle frazioni che comunque presentano delle stradine o dei viottoli interni. Di un minimo di illuminazione, composta anche di pochi lampioni, qualsiasi parco deve però essere provvisto fin da quando viene aperto al pubblico. E non deve imporlo alcuna legge, bastando il buon senso. Altrimenti, quando arriva il buio (che d’inverno può calare anche alle 16.30), il parco cessa di essere frequentabile dalle famiglie, bensì da soggetti indesiderabili favoriti dall’oscurità.

Non dovrebbe dunque essere necessario battagliare lungamente a posteriori per reclamare solo i lampioni indispensabili. Comunque, se è fondamentale che sia il consiglio territoriale competente a chiedere l’inserimento di questo intervento nell’elenco delle priorità, Lista per Ravenna si attiverà da subito con il Consiglio dell’Area n. 1 del “Centro urbano di Ravenna” perché se ne venga a capo nella maniera più semplice ed immediata: installazione dei lampioni nel numero minimale essenziale, a prescindere che si debba farlo – non si capisce perché – solo all’interno di  un progetto di chissà quale pista ciclo-pedonale. Sarebbe una via crucis senza fine.