Il 31 gennaio scorso, Lista per Ravenna aveva rivolto al sindaco, anche nella sua qualità di presidente della Provincia, un’interrogazione question time su “quel maledetto incrocio di Osteria” tra via Dismano e via Lunga. Due giorni prima vi era successo l’ennesimo incidente, uno scontro violento tra quattro veicoli che aveva provocato tre feriti, di cui uno in gravi condizioni.
«La pericolosità di questo crocevia a raso tra due strade soggette ad un traffico elevato, soprattutto diretto a Mirabilandia e ai lidi sud di Ravenna, è conosciutissima sia all’amministrazione comunale che a quella provinciale, oltreché attestata dai relativi dati di sinistrosità raccolti dalla Polizia locale di Ravenna e dal servizio 118 Romagna Soccorso» commenta Alvari Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna «L’interrogazione aveva dunque reso noto l’esposto/diffida indirizzato al Comune di Ravenna (ente competente poiché i due rami stradali attraversano un abitato urbano) e alla Provincia di Ravenna (ente proprietario delle strade), affinché la grave pericolosità di questo tratto viario sia risolta realizzandovi una rotatoria. Due giorni fa, un gruppo di cittadini facenti capo al comitato cittadino di Campiano e Osteria ha pubblicato una nota, la quale, chiedendo più controlli delle forze dell’ ordine su quest’ area, tramite anche l’installazione di un box per autovelox, ricorda che qui “le amministrazioni locali avevano progettato, ma mai realizzato, una rotonda per migliorare la viabilità e aumentare la sicurezza”».
LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA – L’interrogazione ha ricevuto la risposta seguente, scritta dal dirigente dei Lavori pubblici della Provincia, ing. Paolo Nobile: “L’intervento richiesto è condivisibile in linea tecnica, ma non è previsto nel piano degli investimenti di questa Provincia. I finanziamenti statali ex decreto ministeriale n.49 del 2018 prevedono infatti, in via generale, la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale esistente e non lasciano spazio a nuove opere. Nel renderci disponibili a condividere un percorso progettuale con il Comune di Ravenna, sarà cura della scrivente amministrazione garantire la manutenzione periodica del tratto di strada indicato”. «La cosa importante è che la Provincia, dimostrando la propria presa di consapevolezza della problematica, abbia dunque attestato la fattibilità tecnica e l’utilità della rotatoria e si sia dichiarata disponibile a realizzarla in condivisione con il Comune«.
«Occorre dunque che si proceda finalmente all’azione. Il primo passo necessario è la stipula di un accordo tra i due enti (strumento usato molto frequentemente, essendo Michele De Pascale a capo di entrambi), che ripartisca i compiti e gli oneri di ciascuna amministrazione, facendo leva tra l’altro sulle seguenti considerazioni:
- in questi anni, la manutenzione ordinaria e straordinaria di questo tratto stradale sembra essere stata in carico alla Provincia, anche se, attraversando esso un abitato urbano, ne è responsabile il Comune: ne deriva un risparmio di spesa da parte dell’amministrazione comunale, che potrebbe essere bilanciato con l’assunzione a suo carico dell’investimento necessario per compiere l’opera;
- la realizzazione della rotatoria, che implica rifacimento dell’asfalto e della segnaletica orizzontale/verticale nel tratto interessato, equivale d’altra parte ad un risparmio della Provincia sulla successiva manutenzione del tratto stesso, che potrebbe essere investito contribuendo all’esecuzione dell’infrastruttura;
- c’è infatti da chiedersi se la deficienza di fondi a cui si appella la Provincia per la mancata realizzazione di un’opera (peraltro non ciclopica) indispensabile per la sicurezza stradale di una strada esistente a cui è meramente sussidiaria, rispetti i criteri di economicità, efficacia e efficienza a cui le amministrazioni pubbliche dovrebbero sempre attenersi: basta rendersi conto che, in caso di sinistro imputabile a tale carenza, i risarcimenti a cui gli enti responsabili sarebbero chiamati a rispondere potrebbero essere assai maggiori, senza parlare del costo in vite umane, che non hanno prezzo».