“Nel capodanno dell’anno scorso, botti e fuochi d’artificio hanno prodotto danni anche a Ravenna e in provincia. L’esplosione di un petardo ha dilaniato una mano, con la perdita di alcune dita, a un cittadino ravennate di mezza età. I vigili del fuoco hanno compiuto otto interventi per spegnere incendi provocati dal lancio di petardi. Uno dei nuovi cassonetti per la raccolta differenziata, collocato in via Zirardini a Ravenna, è stato distrutto e la parete a fianco annerita dall’esplosione”. A ricordarlo è Alvaro Ancisi, capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna.
Lo scorso 5 dicembre, una residente ravennate ha scritto a Lista per Ravenna, il seguente messaggio: “Durante la notte del 31 dicembre 2023, nel quartiere San Giuseppe, dove risiedo, e soprattutto nel parco Walter Rossi e Mario Zicchieri di via Lago di Carezza, alcune persone hanno acceso e fatto scoppiare fuochi d’artificio e mortaretti per almeno 40 minuti. L’aria è rimasta irrespirabile, densa di fumo, con esalazioni percepite fino in casa per un bel po’ di tempo. Residui degli scoppi sono rimasti sul prato, sulle nostre macchine parcheggiate e nelle strade circostanti. Occorrerebbe pensare alle conseguenze negative di tali usanze: inquinamento acustico e respiratorio, lesioni, insicurezza, danni al patrimonio pubblico e privato, malessere a malati, anziani o bimbi in tenera età, molestie agli animali da affezione, d’allevamento o selvatici. In via Naviglio, c’è tuttora un ricovero-cucce per cani da caccia. Non riesco ad immaginare la paura e l’angoscia che provano rinchiusi nel loro piccolo canile. Chiedo pertanto se è possibile e fattibile che il sindaco emetta quest’anno un’ordinanza che vieti, all’interno dei centri abitati, l’utilizzo di fuochi d’artificio, botti e altri artifici pirotecnici, almeno tra il 31 dicembre e il 1° gennaio”.
Ancisi ricorda che: “Numerosi Comuni d’Italia e dell’Emilia-Romagna adottano un tale provvedimento. Nel Comune di Cervia, quasi “gemello” di Ravenna, è valsa per anni un’ordinanza del sindaco, sostituita però nel 2023 dall’art. 26 del ‘Nuovo regolamento di Polizia e sicurezza urbana’ cervese, secondo cui, per tutto l’anno: ‘Nei centri abitati di tutto il territorio comunale è vietato accendere artifici pirotecnici esplodenti di qualsiasi natura. Il divieto è valido per ogni tipo di fuoco d’artificio, benché di libera vendita, in luogo pubblico e privato, ove in tale ultimo caso, possano verificarsi ricadute degli effetti pirotecnici su luoghi pubblici o su luoghi privati appartenenti a terzi’ ”.
“Non c’è tempo, a Ravenna, per introdurre nel Regolamento di Polizia urbana una norma del genere, magari il prossimo anno” commenta però Ancisi. “Neppure è facile che il sindaco de Pascale, terminando il suo mandato il 30 dicembre ed essendo già in funzione come presidente della Regione, emetta in proposito un’ordinanza. Tuttavia, ci appare utile che la Giunta comunale in carica indirizzi comunque ai cittadini una comunicazione pubblica avvertendo che possono sempre essere contravvenzionate, anche su segnalazioni indirizzate alla Polizia Locale, alcune condotte vietate dal nostro regolamento di Polizia urbana, quali l’emissione di “esalazioni moleste e usi di mezzi recanti molestia” (art.10), il disturbo della “pubblica quiete e tranquillità delle persone” (art. 18), “rumori e schiamazzi nei luoghi di ritrovo, strade, parchi e giardini” (art. 19), come anche “in prossimità di esercizi pubblici, attività commerciali, artigianali e simili” (art. 21).
Tale comunicazione potrebbe riportare la pag. 10 della “Piroguida”, prodotta dalle associazioni pirotecniche italiane e pubblicata dall’ANCI-Associazione dei Comuni italiani, che trascrivo brevemente: ‘PRODOTTI DI CATEGORIA F2 – LIBERO ACQUISTO PER MAGGIORI DI ANNI 18. Rispettare sempre le istruzioni d’uso fornite dal fabbricante. Non utilizzare gli articoli pirotecnici in luoghi dove si svolgono manifestazioni con affollamento di persone. Utilizzare gli articoli pirotecnici ad una distanza non inferiore a metri 100 da ospedali, cliniche, case di cura e di riposo, da ricoveri ed allevamenti di animali (canili, gattili, stalle…), da aree boschive e/o a rischio di incendio. Non utilizzarli da terrazze e balconi. In occasione delle celebrazioni del 31 dicembre l’utilizzo deve terminare entro le ore 2.00 del 1° gennaio’.
Chiedo pertanto al sindaco o a chi per lui se e come intende corrispondere all’esigenza espressa da questa interrogazione”.