26/05/2018 – Un anno fa presentai al sindaco l’interrogazione “ALL’OBITORIO SU UN CARRELLO TRA IMMONDIZIE E AUTO PARCHEGGIATE” Denunciavo come le persone decedute all’ospedale civile di Ravenna venissero trasportate a piedi da un addetto su un carretto spinto a mano, a cielo aperto e per qualche centinaio di metri, tra automobili parcheggiate e bidoni dei rifiuti. “Il percorso – scrive Azimut stessa, gestore dell’obitorio – crea difficoltà per i sobbalzi sui carichi trasportati” (al punto che le salme più massicce debordano fuori, nda), “nonché pericolo per gli operatori che lo seguono”. La situazione, segnalata fin dal 2014 da Azimut all’AUSL, proprietaria dell’obitorio, è la stessa a tutt’oggi.
Camere ardenti asfissianti
In luglio, con l’altra interrogazione: “CAMERA MORTUARIA, NON RESPIRANO NEPPURE I VIVI”, raccoglievo le proteste pervenutemi da alcuni visitatori dei defunti per l’asfissiante calura delle camere ardenti, che imponeva di tenerle aperte sul cortile, oltretutto rendendo obbligatoria la refrigerazione delle salme, al costo di 55 euro al giorno per defunto. Causa della disfunzione era il malfunzionamento del vetusto impianto di condizionamento. Anche questa situazione è immutata, nonostante la risposta pervenuta il 31 agosto al sindaco dal direttore generale dell’AUSL, Marcello Tonini: “L’eccezionalità climatica dell’attuale stagione estiva, nella quale sono state raggiunte, come noto, temperature estremamente elevate e per periodi prolungati, ha evidenziato tutti i limiti dell’attuale impianto di climatizzazione dell’obitorio, con la conseguente necessità, inderogabile, di provvedere ad una sua sostituzione, in tempi utili per affrontare in sicurezza la prossima estate. A tal fine si precisa che saranno presi accordi, in tempi brevi, con la ditta Azimut per definire tempistiche e modalità operative dell’intervento di sostituzione delle unità di trattamento dell’aria, sia per la chiesa che per le camere ardenti. Scusandoci con la cittadinanza per i disagi patiti, si assicura il massimo impegno di questa Direzione per una soluzione efficace e definitiva delle problematiche evidenziate”.
Salute e sicurezza a rischio
Il 12 aprile 2018 le tre confederazioni sindacali hanno denunciato “lo stato di inidoneità dell’intera camera mortuaria riguardo alla salute e sicurezza sia per gli addetti che per i cittadini da parte di una struttura pubblica fatiscente e con tante problematiche strutturali…situazione intollerante e quasi di abbandono”.
L’AUSL ha dato in gestione l’immobile funerario al Comune di Ravenna per il periodo 2014-2018. Il contratto pone a suo carico le spese di manutenzione straordinaria delle strutture e degli impianti.
Nei recenti incontri con Azimut, avvenuti il 5 e 13 aprile, l’AUSL “si è dichiarata disponibile – riferisce Azimut su una mia richiesta di aggiornamento – all’effettuazione degli interventi necessari…in un ottica di possibile rinnovo della concessione/convenzione con il Comune”. Azimut, dal canto suo, ha espresso collaborazione mettendo a punto il programma delle attività e dei lavori da farsi, che starà all’AUSL definire nei modi e nei tempi.
In particolare, Azimut si è resa disponibile, come suggerito nella mia prima interrogazione, ad acquistare un mezzo motorizzato elettrico di trasporto delle salme dall’ospedale all’obitorio non appena realizzato dall’AUSL un tragitto “non interferente (o comunque in modo minimo) con la viabilità stradale, lontano dai contenitori della spazzatura, opportunamente riservato”, di cui ha anche predisposto una planimetria. Riguardo alla sostituzione dell’impianto di raffrescamento, Azimut, considerando indilazionabile l’intervento a fronte dell’incombente stagione estiva, ha assunto di sua iniziativa l’onere di una verifica progettuale da proporre all’AUSL, in modo che possa comprimere, per quanto possibile, i tempi di esecuzione dell’intervento.
A questo punto, chiedo al sindaco, quale membro della Conferenza Sociale e Sanitaria, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna, se intende intervenire urgentemente e con decisione, da un lato perché il Comune di Ravenna assicuri all’AUSL la propria volontà di rinnovare la concessione/convenzione per la gestione dell’obitorio alla sua imminente scadenza, dall’altro perché il direttore generale dell’azienda stessa, preso atto di tale determinazione, dia disposizione ai suoi uffici tecnici perché vengano effettuati al più presto gli interventi urgenti di risanamento dell’immobile e dei servizi connessi alla sua gestione.