La Cappella della Pace e della Vittoria, progettata e realizzata in omaggio ai caduti della prima guerra mondiale, si trova all’interno della Basilica ravennate di Sant’Apollinare Nuovo. Eretta nel 1919 dall’allora rettore della Basilica come voto e a ricordo del primo bombardamento aereo sulla nostra città, che il 12 febbraio 1916 aveva colpito anche la Basilica, fu finanziata grazie al contributo di importanti autorità e personalità civili e religiose, anche internazionali.
Il pittore veronese Carlo Donati la decorò, ispirandosi simbolicamente alla Grande guerra e a personalità dell’ epoca, con dodici grandi tavole dipinte ad olio, originariamente poste sulle pareti, quasi a formare un grande polittico, e con ottanta figure. Avendone realizzato sia la parte pittorica, che il disegno dello spazio architettonico e degli arredi sacri, la Cappella costituisce una pregevole esperienza artistica unitaria. Rappresentando un capitolo ingiustamente poco noto della storia dell’arte italiana, non dovrebbe essere trascurato anche dalla città che lo possiede, bensì riconosciuto e valorizzato.
A tale scopo, il 13 ottobre 2011 fu firmato un accordo per il restauro della Cappella, da lungo tempo occlusa all’accesso, tra la Curia e la Fondazione Museo del Risorgimento di Ravenna, di cui il Comune esprime il presidente e la maggioranza consiliare. Nel comunicato stampa era scritto: “Col termine dei lavori di recupero, che inizieranno quest’anno per concludersi a metà 2012, verrà restituito alla città un simbolo unico”. Nel frattempo, nulla si è però saputo degli sviluppi di tale impegno. Nel novembre 2017, mi rivolsi alla Curia segnalando l’opportunità che i lavori si concludessero per tempo in vista del centenario della consacrazione della Cappella che ricorrerà il 30 novembre, sabato della prossima settimana.
Il 30 marzo scorso, avvicinandosi questa scadenza, ho rivolto al sindaco un’ interrogazione per chiedere informazioni sullo stato del restauro, fidando in un’adeguata celebrazione dell’ evento storico.
Il 29 ottobre 2019, mi ha risposto in Consiglio comunale l’ assessore alla Cultura, Elsa Signorino, dicendo in sintesi quanto segue:
“Il ciclo pittorico è stato restaurato nella sua totalità e tutto l’intervento è stato autorizzato e certificato, oltre che dalla proprietà, anche dalla Soprintendenza per i Beni Storici di Bologna. Le tavole principali sono state esposte a Roma nella mostra ‘Verso la Grande Guerra’ inaugurata nel 2012. Il ciclo è poi stato oggetto di riproduzioni fotografiche che hanno fatto da cornice alla monografia della 25a edizione del Ravenna Festival realizzata nel 2014, dal titolo ‘1914, l’anno che ha cambiato il mondo’. Per quanto riguarda i lavori di restauro strutturale della Cappella, la Curia conferma la volontà dell’Arcidiocesi di rendere la Cappella in oggetto decorosa. In tal senso sono stati richiesti e ottenuti i necessari permessi autorizzativi, sono state selezionate le ditte incaricate al restauro e la Diocesi sta predisponendo i necessari fondi economici. A breve dovrebbero iniziare i lavori che si svilupperanno con i tempi necessari”.
L’ inaugurazione della Cappella meritoriamente restaurata potrà dunque farsi solo in seguito. All’ assessore Signorino ho però chiesto che si organizzi comunque, per il 30 novembre, un evento culturale celebrativo del centenario, quale una conferenza di appropriato spessore culturale. Franco Gabici, noto cultore delle memorie concittadine, aveva scritto, nel luglio scorso, che “in occasione di questa ricorrenza sarebbe auspicabile la pubblicazione di un opuscolo per far conoscere ai ravennati questo momento della nostra storia e per dare visibilità a un ‘angolo’ della città sicuramente poco valorizzato”.