La stazione di Ravenna fu inaugurata nel 1863 contemporaneamente alla linea ferroviaria con Castel Bolognese. La sua posizione, nell’aperta periferia, fu stabilita all’unanimità dal Consiglio comunale in prossimità della Darsena, in modo da favorire l’interscambio con il porto.. Tra il 1900 e il 1924 fu costruito, nella conformazione attuale, il cavalcaferrovia di collegamento tra il centro storico e la Darsena stessa.
La vigilia di Natale 2019, in piena campagna elettorale, la Giunta comunale di Ravenna ha approvato, senza neppure parlarne in Consiglio comunale, il piano di interventi da 21 milioni con cui lo storico cavalcavia sarà abbattuto e rimpiazzato con uno nuovo ad arco sopraelevato. I lavori dureranno almeno 11 mesi, con tutti gli inevitabili problemi di circolazione stradale.
È certamente sacrosanto, se mai tardivo, che il centenario ponte, ormai malandato e dissestato, ridotto allo stremo, sia demolito, trascinando con sé l’obbrobrio della sua inservibile passerella metallica, insulto alla visuale del vicino Mausoleo di Teodorico, progettata e costruita da un improvvido governo comunale dei nostri tempi. Il quale oggi ci declama“che questa soluzione garantirà ben altri standard e livelli di sicurezza… a servizio del traffico viario e ciclo-pedonale”.
Su questi fondamentali aspetti del vivere in una città, Lista per Ravenna deve però ripetere in sintesi quanto ha più volte esposto ogni volta che si è avuta occasione di discuterne.
Una delle difficoltà principali di Ravenna, in tema di sicurezza e di viabilità, è che le merci pericolose passano per la stazione ferroviaria, che oggi si trova in pieno centro urbano. La sopraelevazione del cavalcaferrovia servirà a farvi passare i container da 40 piedi HC (high cube) di altezza maggiore dell’attuale, su Tir alti fino a quattro metri, completi di motrice e rimorchio e caricati su carri ribassati. Si viene così a creare un aggravamento del problema “sicurezza per la città”, che avrà un primo grave impatto numerico di merci pericolose sulla stazione e sul passaggio a livello di via Canale Molinetto. Il tutto andrebbe invece risolto, come da altri progetti inutilmente elaborati e proposti, facendo passare le merci più rischiose lontano dalla stazione. Si cerca in genere di farlo nelle città col medesimo problema, a prescindere dai disastri avvenuti.
Domanda 1
Perché non fanno prima il sottopasso di via Canale Molinetto, se ne sono capaci? Sarebbe ugualmente dannoso, ma la logica direbbe di farlo per primo. Si crea così un incremento di traffico a monte, senza aver prima risolto a valle la strettoia del passaggio a livello, che nel frattempo resterà chiuso per innumerevoli ore al giorno.
Domanda 2
Cosa succederà se il sottopasso non riusciranno a farlo?
Qui c’è già una risposta. Siamo a Ravenna, dove i ponti (e non solo) sono elettorali, fuori di ogni logica.