Poste Italiane prosegue, con manifeste buone intenzioni, il ritorno al futuro. Vale a dire il ripristino di un servizio accettabile ovunque, benché ridotto dall’epidemia del coronavirus.
Tra oggi, lunedì 20 Aprile, e domani riaprono, nel comune di Ravenna, altri cinque uffici postali dei 18 chiusi il 12 marzo. Un’ecatombe che aveva lasciato scoperte vaste zone, anche densamente popolate: in città il quartiere Darsena (con Porto Fuori); nel forese le aree territoriali di Sant’Alberto e Piangipane a nord e di San Pietro in Vincoli e Roncalceci a sud, con tutta una lunga lista di frazioni. Sul litorale, la chiusura di Porto Corsini nei lidi nord ne aveva anticipato la soppressione, già disposta per il 6 aprile, che 1.340 cittadini hanno combattuto con una petizione, affiancati da Lista per Ravenna.
Dai comunicati di Poste Italiane sappiamo che la settimana scorsa sono stati riaperti gli uffici di Porto Corsini stessa, di cui nel frattempo è stata revocata la soppressione, di Porto Fuori, di Punta Marina e di Santerno (area territoriale di Piangipane). Ora riprendono a funzionare in città via Pola (area Darsena), via Carducci (Centro urbano), via Ravegnana e via Fiume Abbandonato (Ravenna sud); nel forese Sant’Alberto. Le modalità sono quelle raccomandate da Lista per Ravenna all’epoca delle troppo drastiche chiusure: riduzione degli orari, che vengono limitati al mattino con apertura alle 8.20, e servizio a giorni alterni. Così, lunedì 20 aprile riaprono via Pola (aperta anche giovedì), via Ravegnana (aperta anche mercoledì e venerdì) e via Fiume Abbandonato (aperta anche giovedì e venerdì); riaprono martedì 21 via Carducci (aperta anche mercoledì) e Sant’Alberto (aperta anche mercoledì e venerdì). Rispetto alla scorsa settimana, Porto Corsini e Punta Marina aumentano i giorni di apertura da uno a tre (lunedì, mercoledì e venerdì).
Le nostre persistenti pressioni si riducono dunque ad invocare segnali di riapertura anche per le aree territoriali di San Pietro in Vincoli (10 frazioni) e di Roncalceci (7 frazioni), onde raggiungere in tutto il territorio comunale, perdurando le rigide restrizioni dei movimenti imposte dall’emergenza sanitaria, un servizio postale di discreta accessibilità.