Ancisi: Deserto rosso a Porto Corsini

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Il video telegrafico, con poche schiette parole, che alleghiamo, prodotto da alcuni pescatori sportivi solitamente numerosi sulla diga nord del porto di Ravenna, è più eloquente di un tragedia greca: “Questa è la situazione del mare a Porto Corsini con mucillagine acqua rossa, puzza della m.….., grazie ai lavori fatti con la draga e alla mucillagine. Non ci si sta dalla puzza”.

Nella nostra nota del 31 luglio abbiamo documentato “PERCHÉ IL MARE DI ALGHE NON È INNOCUO”. La puzza delle alghe marcescenti è l’effetto più repellente. Il resto lo fa la draga che dal 27 luglio e per almeno un mese è al lavoro nel Terminal Crociere di Porto Corsini per asportare 250 mila metri cubi di materiale fangoso colpevolmente accumulatosi sul fondale e consentire il ritorno delle navi da crociera in fuga. Ma tale materiale, anch’’esso maleodorante a dire degli osservatori, viene semplicemente trasferito entro il terminal stesso, sul lato interno della diga foranea di Porto Corsini, oltreché della diga foranea di Marina di Ravenna. Il tutto dimostrato con una tracciatura GPS dal presidente del Comitato cittadino dei Lidi nord Massimo Fico, che denuncia con forza il degrado su queste spiagge, in particolare a Porto Corsini. Per questa località, gli effetti sono infatti micidiali: desertificazione della spiaggia, a cominciare dalla diga, normalmente molto attrattiva di pescatori e villeggianti, e collasso delle attività economiche locali, che registrano il fuggi fuggi di centinaia di vacanzieri e turisti. I pescatori dicono che “non ha più senso venire qui perché se anche il materiale non dovesse essere inquinato, l’’habitat marino sottostante ne è lentamente distrutto”.

Le cause hanno radici complesse profonde, che abbiamo documentato anche nella conferenza stampa del 27 luglio stesso sul “PORTO AFFOSSATO DAL TIMONIERE POLITICO”, a cui si può aggiungere l’’infelice scelta di collocare il Terminal crocieristico in uno spazio così angusto e problematico, privo di collegamenti con la città se non violentando l’’abitato di Porto Corsini.

CALPESTATA LA CITTADINANZA
Secondo Orio Rossi, presidente della Pro-Loco locale: “I malumori sono esplosi….Non coinvolgere le cittadinanze quando facciamo opere consistenti in casa loro è sempre fonte di incomprensioni e malesseri. Un’altra cosa diventa importante e dobbiamo porvi rimedio: ex Forestale, Demanio Portuale, Comune, Provincia, Regione, Demanio Militare, Parco del Delta, ecc. non sono i proprietari di ciò che amministrano, ma sono solo i gestori di cosa pubblica. Tutto è dello Stato che rappresenta il popolo. Quindi questo va consultato e ascoltato prima di ogni grosso movimento che si fa all’ interno delle comunità nel quale vive.

Tanto basta perché se ne renda conto in Consiglio comunale. Di qui la seguente mia interrogazione al sindaco: come valuta l’’accaduto alla luce di quanto sopra esposto; e come giudica che le istituzioni pubbliche, adeguatamente coordinandosi tra loro, debbano diversamente comportarsi.