13/05/2018 – Nel 2014, sono stati compiuti a Savio i lavori per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’’ex strada statale Adriatica, ora semplicemente via Romea Sud, nel tratto di 1,3 chilometri che attraversa il paese. Sono state così realizzate opere utili e necessarie, per i parcheggi, le fognature e l’illuminazione pubblica, ma anche per la viabilità stessa, in analogia con quanto realizzato anni prima sulla stessa ex Adriatica a Savio di Cervia, oltre il ponte sul fiume. Le scelte progettuali sulla viabilità non erano state però condivise dalla popolazione, soprattutto dai cittadini le cui abitazioni o esercizi commerciali si affacciano direttamente sull’’ex statale, sulla base dell’’esperienza negativa avutasi sul tratto di Savio di Cervia: causa la sovrapposizione delle diverse modalità di utenza, là si erano infatti registrati numerosi micro-incidenti, quali abbattimenti della segnaletica o di lampioni, cadute per scontri coi cordoli o con le vetture in uscita dalle abitazioni, ecc. Lista per Ravenna propose allora, a parità di costi, una soluzione tecnica alternativa, non presa in considerazione (http://www.comune.ra.it/Comune/Consiglio-Comunale/Gruppi-consiliari/Comunicazione-dei-Gruppi/Gruppo-Consiliare-Lista-per-Ravenna/Comunicati-interventi-e-iniziative/Correggere-il-progetto-sull-ex-statale-Adriatica-a-Savio-di-Ravenna). Sta di fatto che il lato est dell’’ex statale, quello destro scendendo dal ponte su Savio di Ravenna, è stato sì attrezzato, giustamente, con una pista pedonale/ciclabile, ma in modo a dir poco precario per la sicurezza: un azzardato cordolo di cemento di circa 80 centimetri separa infatti la carreggiata da una stretta pista ciclabile/pedonale su cui è pericolosamente consentito il transito delle bici in entrambe le direzioni; oltretutto sul cordolo sono installati i pali dell’’illuminazione e la cartellonistica stradale e pubblicitaria; la pista confina direttamente con le case, i negozi e i rispettivi passi carrabili, in contrasto, tra l’altro, con le auto in uscita. Il conflitto tra biciclette, pedoni e mezzi motorizzati, insito in tale assetto, espone di continuo gli utenti della strada al rischio di scontri. Dalla cittadinanza di Savio di Ravenna e da cittadini fruitori della locale farmacia proviene l’istanza di eliminare un punto pericoloso. Se n’è reso interprete il Consiglio di Castiglione di Ravenna, nel cui territorio è compresa questa località, approvando all’unanimità, il 23 ottobre scorso, di chiedere all’amministrazione comunale “la rimozione di un cordolo a Savio in prossimità della farmacia” considerato “irregolare e pericoloso”, previa effettuazione di un sopralluogo. La risposta alla risoluzione di cui sopra, data dalla presidente del Consiglio di Castiglione di Ravenna nella seduta consiliare del 30 gennaio scorso, è stata però la seguente: “Il presidente dà comunicazione del fatto che il cordolo situato dinnanzi la farmacia di Savio di Ravenna sul quale si era richiesta un’ispezione al fine di ottenerne la rimozione, non sarà affatto rimosso. La comunicazione gli è pervenuta dall’ingegnere comunale competente”. Nessun altra spiegazione è stata data, né risulta che il sopralluogo richiesto sia nemmeno avvenuto. Ragion per cui, tocca al sottoscritto consigliere comunale, avvalendosi delle sue prerogative di legge, chiedere al sindaco risposta adeguatamente motivata e circostanziata alla richiesta unanime del Consiglio territoriale di Castiglione di Ravenna di cui sopra.