Si richiama in premessa l’interrogazione rivolta al sindaco in data 11 ottobre 2009 dal proponente di questa mozione, sul processo civile che le orfane dell’istituto Galletti Abbiosi avevano attivato in ragione delle volontà testamentarie del conte Carlo Galletti Abbiosi ritenute difformi dal loro diritto, nella quale il consigliere interrogante, affermando come “la ragione e il diritto siano notevolmente dalla loro parte” e ritenendo “non essere conveniente per la città e le sue istituzioni” che il processo fosse “portato alle sue conseguenze”, chiedeva al sindaco di farsi “promotore di un’iniziativa tesa a risolvere il contenzioso in sede extragiudiziaria tramite un accordo tra le parti che sia onorevole per entrambe”. L’interrogazione non ricevette tuttavia risposta.
- Il 2 febbraio 2012 la sentenza del Tribunale civile di Ravenna ha riconosciuto, nelle considerazioni, che le disposizioni testamentarie del conte Carlo Galletti Abbiosi sono state violate in occasione delle numerose vendite del patrimonio lasciato in eredità e che le 131 orfane ex ospiti dell’istituto Galletti Abbiosi costituitesi in giudizio avevano tutto il diritto di essere eredi di tale patrimonio, ingiustamente loro sottratto.
- Tuttavia la sentenza ha giudicato prescritto “il diritto di accettare l’eredità”, che, secondo il giudice, avrebbe dovuto essere esercitato entro il 2001, condannando le orfane a pagare, oltre alle proprie, le spese legali della parte convenuta, ovvero la Fondazione “Istituzioni di assistenza riunite Galletti Abbiosi mons. Morelli-Pallavicini Baronio”, valutate in circa 80 mila euro.
- Contro questa sentenza, una parte delle orfane ha proposto ricorso alla Corte d’Appello di Bologna, che in prima istanza lo ha giudicato non palesemente infondato. Venerdì 13 ottobre 2018, la Corte ha emesso un’ordinanza la quale dispone che entro il 31 dicembre 2018 tutte le 139 orfane che furono ospitate dall’istituto Galletti Abbiosi o i loro eredi siano nuovamente contattati, così come avvenuto nel processo di primo grado, affinché sia concessa a tutti la possibilità di costituirsi nel processo in corso.
- Gli enti che dalla morte del conte Galletti Abbiosi si sono succeduti nella proprietà di tutti i beni oggetto dell’eredità hanno ininterrottamente compreso e comprendono nei loro organi di amministrazione, oltre ad autorità religiose e civili, il sindaco di Ravenna o suo delegato.
- Corrisponde ad atto di giustizia nei confronti delle orfane e di prevenzione di danni enormi incalcolabili da parte della Fondazione Galletti in caso di accoglimento del ricorso in appello ricercare ora, a maggior ragione stante l’andamento del processo, quell’“accordo tra le parti che sia onorevole per entrambe”, proposto nella suddetta interrogazione dell’11 ottobre 2009.
- La città di Ravenna desidera che si arrivi ad una conciliazione, stanca di una vertenza che la spacca emotivamente in due parti, l’origine e la causa della quale risalgono indietro negli anni a persone diverse da quelle attualmente coinvolte nell’amministrazione della Fondazione o alla guida degli enti che la compongono.
Ciò considerato,
il consiglio comunale chiede al sindaco
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- di operare, interloquendo con gli altri enti che compongono la Fondazione Istituzioni Galletti, affinché si persegua un accordo con le orfane o i loro eredi, in modo di chiudere definitivamente la vertenza in sede extragiudiziale nel modo più onorevole per le parti;
- di riferire in consiglio sull’esito della sua iniziativa.