Leggo ieri il comunicato in cui il presidente della FAND (Federazione tra le Associazioni nazionali dei disabili) dichiara: “Non siamo disponibili ad un coinvolgimento in qualità di auditori della commissione consiliare n. 9”, spiegando che “la maggioranza ha proposto e approvato un ordine del giorno che non ci soddisfa per nulla e che contiene un coinvolgimento delle associazioni in qualità di invitati alle riunioni della commissione consiliare n. 9 cioè auditori dei gruppi consiliari…In questo modo si esclude un rapporto e un coinvolgimento diretto della FAND…Per quanto ci riguarda l’unica possibilità di un nostro coinvolgimento rimane la richiesta dell’istituzione di un tavolo tecnico tra Comune di Ravenna e la nostra associazione…per il PEBA”, cioè il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
Questa posizione è dovuta ad un evidente fraintendimento. L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è stato infatti modificato in corso di seduta, e così approvato, a seguito di un emendamento dei gruppi Lista per Ravenna, Forza Italia e Lega Nord, scritto di mio pugno, che dispone – come segue – l’esatto contrario: “Il consiglio comunale chiede al Sindaco e alla Giunta di implementare le azioni messe in campo affinché siano realizzati gli appositi piani in particolare del P.E.B.A…” e “di approfondire modalità e azioni, nell’ambito di convocazioni delle Commissioni Consiliari Servizi sociali, Sanità pubblica e Pari opportunità, e/o altre di volta in volta ritenute competenti, con la partecipazione, in qualità di esperti invitati dalle presidenze delle suddette commissioni, di rappresentanze qualificate delle Associazioni che si occupano di tutte le disabilità, per una efficacia dei provvedimenti e quindi dei Piani, in fase di redazione degli stessi, previa definizione delle relative disponibilità finanziarie”. Ciò significa che le associazioni partecipano a pieno titolo, come esperti di commissione, ai lavori delle commissioni stesse, in sostanza al tavolo della presidenza, non come esperti di un gruppo politico seduti al suo fianco.
Il modello è quello praticato con successo nel luglio scorso con la convocazione della commissione Sanità pubblica, da me presieduta, per discutere del trasferimento dell’Istituto Olivetti nella nuova sede di via Umago, all’epoca gravata da notevoli barriere architettoniche. Le associazioni delle disabilità, compresa la FAND, opportunamente invitate, vi hanno espresso un ruolo autonomo pienamente attivo, ottenendo che nel giro di un mese le barriere fossero rimosse, con lavori edilizi fatti a tempo di record, in tempo per l’avvio dell’anno scolastico a settembre.
Come dice il presidente della FAND, il Comune è da “ 32 anni” inadempiente “rispetto ad un obbligo di legge che prevede l’adozione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)”. È largamente documentabile come Lista per Ravenna sia l’unico gruppo consiliare che incessantemente ha richiamato il dovere di dargli vita, con emendamenti presentati fin da quando è stato partorito il Piano Generale del Traffico Urbano, purtroppo bocciati. L’obiettivo di stringere finalmente l’amministrazione comunale ad assolvere a questo impegno merita di essere condiviso e perseguito con un’azione corale delle rappresentanze elettive della cittadinanza (quali sono espresse nel consiglio comunale e nelle sue commissioni) e di quelle associative delle disabilità.