Per quasi un millennio e mezzo, una cerchia muraria di cinque chilometri ha contenuto e difeso la città di Ravenna. La necessità, nel XIX secolo, di introdurre la ferrovia e, nella prima parte del secolo successivo, il foro boario, ne imposero i primi abbattimenti. Ci hanno pensato poi la guerra e l’espansione dell’abitato a ridurne la lunghezza agli attuali 2.500 metri, che però il primo piano regolatore dell’amministrazione comunale di sinistra intese tutelare e valorizzare. Tale amministrazione ha tuttavia compiuto 49 anni di ininterrotto governo della città, lasciando agli occhi di tutti – cittadini, visitatori e turisti – la triste visione di degrado, desolazione e pericolosità in cui le mura sono state precipitate.
Si è però letto in questi giorni che la Giunta De Pascale ha inserito la messa in sicurezza e il restauro delle mura tra le tardive azioni (più che altro annunciate) tese scongiurare il rischio di essere meritatamente sfrattata, cominciando con lo spendere 95 mila euro per il tratto più indecente, posto tra la vie Circonvallazione Molino e Oberdan. Si potrebbe plaudire, se non venisse alla mente quanto capitato nel maggio 2014 a breve distanza, quando PD e PRI, contro tutto il resto del consiglio comunale, decisero di investire 75 mila euro dei nostri soldi su via Mura di Porta Gaza, per ampliare da 25 a 45 posti il parcheggio ivi esistente, cambiando la sosta in linea con quella a pettine. È stata così occupata la fascia a verde di appena 40 centimetri che separa la strada dalle bellissime omonime mura storiche, tutelata come zona di rispetto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Per arrivare a tanto, occorse declassare a spazio di sosta la destinazione di piano regolatore data all’intera cintura verde delle mura storiche. Tutto ciò per compensare la riduzione dei posti auto prevista con la pedonalizzazione di piazza Kennedy, compiendo la stessa operazione anche con il parcheggio adiacente le mura di Porta Serrata
Una delibera di annullamento di questo progetto, proposta da Lista per Ravenna, fu bocciata, grazie al voto dei due suddetti partiti di maggioranza, con la motivazione che si trattava di un piccolo intervento, che non stravolge e non devasta nulla, ma si limita a riorganizzare l’offerta di sosta. Il Comitato Ave Ravenna scrisse invece di uno schiaffo alla cultura ed alla storia di Ravenna. Gli amministratori della nostra città hanno svenduto le Mura storiche per quattro stalli! Le nostre osservazioni, contrarie a questo parcheggio, sono state respinte. Il tempo ed i posteri diranno quanto questa sia stata una scelta sbagliata.
Il tempo è stato galantuomo da subito. Le due foto allegate, mostrando lo stato del luogo comera prima e comè ora, mostra chi vandalizza, anziché valorizzare, quel che resta delle millenarie mura storiche di Ravenna.