Sabato 26 febbraio a Faenza, dalle 14.30 alle 16.30, in Piazza del Popolo, si svolgerà un sit-in per “la pace e contro ogni discriminazione”, organizzato dal gruppo “Ecopacifisti contro il Green Pass”. Parteciperanno Francesco Fantuzzi, attivista ecologista e autore di “Dentro la zona rossa”, ed il gruppo di musica popolare Föla Prosaica.
“Da una crisi all’altra: stiamo uscendo dalla pandemia, con una società a brandelli, lacerata e divisa, e già ci troviamo coinvolti un una guerra dalle proporzioni spaventose” scrivono gli organizzatori, in piazza per chiedere nuovi impegni al governo
“In queste ore angoscianti, noi ‘Ecopacifisti contro il Green Pass’ lanciamo un vibrante appello per la pace, perché l’Europa faccia la sua parte nei negoziati e non usi le armi per risolvere le controversie.
Invitiamo l’Italia a non entrare in guerra, come vuole la nostra Costituzione.
Ma vogliamo fare anche un’altra riflessione: questa crisi si intreccia strettamente alla crisi ecologica e climatica: in questi anni i nostri governanti colpevolmente non hanno reso indipendente l’Italia dal fossile. Hanno continuato ad autorizzare nuovi metanodotti, trivelle, centrali a gas. Ma nel territorio italiano non ci sono abbastanza giacimenti da garantire indipendenza ed è quindi inutile martoriarlo ancora con trivelle in terra e mare. Importarlo dall’estero ci rende dipendenti (e complici) di instabilità, conflitti e guerre.
Invece di puntare all’indipendenza e alla democrazia energetica con energie rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico), si punta a superare la tremenda crisi energetica (e possibili blackout) con il gas liquefatto dagli USA che viaggia per nave e ha bisogno di “rigassificatori”, oppure puntando a nuovi metanodotti (Tap bis, Poseidon), o addirittura spingendo nell’immediato sulle inquinantissime centrali a carbone (come ha dichiarato ieri Tabarelli, il presidente di Nomisma). Insomma, un ulteriore colpo all’ambiente e ulteriori emissioni in ambiente. Ricordiamoci che la spada di Damocle della crisi ecologica e climatica non è scomparsa, anzi, si è ulteriormente aggravata.
I nostri figli, appena usciti da due anni devastanti, assistono con il terrore negli occhi a questa nuova escalation. Gli adulti stanno lasciando loro un mondo letteralmente inabitabile.
In conclusione: facciamo pressione sui governanti affinché non scendano in guerra, rafforzino gli impegni diplomatici e al contempo si adoperino per una indipendenza energetica dal fossile.
Riguardo al green pass, strumento di discriminazione e controllo sociale, chiediamo che sia tolto da ogni luogo e mezzo pubblico non oltre il 31 marzo, e mai più rinnovato, la società deve restare unita e solidale davanti alle crisi.”