Se pure la Prefettura nella persona del suo vertice ha ritenuto di approfondire lo stato della gestione del Santa Maria delle Croci e delle sue criticità, evidentemente a differenza di quanto racconta la direzione aziendale i problemi ci sono eccome. Pochi di noi infatti credono che l’argomento principale fossero le badanti private che si sostituiscono illegittimamente alle OSS in alcuni reparti: un problema reale, ma non certo il piatto forte per cui la prefettura ha convocato AUSL.
Il Pronto soccorso è in stato di precarietà costante e continua senza che si scorgano correzioni alle criticità ormai notissime. Il reparto di medicina, colpito prima dalla iperprolungata fase di direzione di un facente funzione, poi dalla decisione scellerata di nominare un primario universitario, privo dell’esperienza necessaria a guidarlo, si avviluppa nei propri ormai cronici problemi. La chirurgia è una cenerentola vassalla di quella di Faenza, ridotta ormai a Bed&Breakfast di altri reparti. Le scelte strategiche della direzione evidenziano una grande attenzione per i nosocomi limitrofi a Ravenna, mentre quest’ultima viene trattata, dalla stessa direzione, come l’anello debole che deve essere punito.
Le domande che sorgono, a questo punto sono davvero svariate: quali sono i reali motivi per cui la Prefettura si è messa in allarme a tal punto da convocare il Dott. Tonini con relativo seguito e il Presidente dell’Ordine dei Medici? I cittadini dovranno preoccuparsi?
Infine quali sono i reali motivi per cui Ravenna continua ad essere considerata dalla direzione aziendale un elemento da “punire” anziché valorizzare? Sarà mica colpa del fatto che l’opposizione locale è più attenta e quindi ovviamente disturbante per i nervi già scoperti di chi comanda?