Si legge ora sulla stampa che nella seduta di martedì 30 ottobre il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno su “Proseguire nell’impegno di migliorare i collegamenti ferroviari di Ravenna per favorire la mobilità di cittadini e turisti” col voto favorevole di tutta la maggioranza più La Pigna, Ravenna in Comune, Gruppo misto, Lega Nord e l’astensione dei nostri gruppi, Lista per Ravenna e Forza Italia.
In realtà lo avremmo approvato volentieri, e perfino firmato, a prescindere che questo tipo di atti è per sua natura una mera espressione di desideri e buone intenzioni, giacché chiede al sindaco due cose bellissime: di impegnarsi “affinché la città di Ravenna possa beneficiare della fermata dei treni a lunga percorrenza” e per “la riduzione dei tempi di percorrenza della linea ferroviaria Ravenna-Bologna”. Su questo secondo punto avremmo anche sorvolato sul fatto che già il 22 giugno scorso il sindaco aveva annunciato, nell’happening del PD alla Campaza, che “entro quest’anno dovrebbe concretizzarsi lo sdoppiamento della linea nell’area metropolitana bolognese che dovrebbe consentire ai treni provenienti da Ravenna di non fermare in tutte le stazioni dopo Imola. In questo modo il tragitto passerebbe da 90-100 minuti circa a 55 minuti con sole due fermate fra Ravenna e Bologna: quella di Lugo e quella di Imola”: ragion per cui basterebbe chiedere a De Pascale di mantenere la promessa entro i due mesi che gli restano.
Avremmo votato a favore dell’ordine del giorno nonostante porti al primo posto la firma del PD, pur pensando che questo partito, avendo governato per mezzo secolo questa città e la Regione, oltreché dal 2013 al 2018 l’Italia, dovrebbe piuttosto fare mea culpa per aver ridotto i collegamenti e i trasporti tra Ravenna e altrove a condizione da terzo mondo.
Ma veder scritto e dover applaudire che se “ad oggi permane il deficit logistico di collegamento con la stazione di Bologna”, ciò avviene “nonostante l’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale”, ci è sembrato troppo anche per la più sofisticata messa in scena.