Si è parlato anche dell’alluvione in Romagna nella seduta della Commissione Ambiente del Comitato Europeo delle Regioni in corso a Helsinki, in esterna rispetto alla sede di Bruxelles. Alla seduta era in votazione l’adozione di un parere, attività istituzionale del Comitato, nel quale i rappresentanti degli eletti negli enti locali di tutti i paesi dell’Unione rappresentano alle altre istituzioni europee la posizione degli enti locali sulle tematiche all’ordine del giorno. È stata questa l’occasione per Alberto Ancarani, componente dell’organo in rappresentanza dei consiglieri comunali italiani rappresentati dal PPE, per presentare 12 emendamenti al parere “Il futuro della politica dell’UE in materia di clima: allineare gli obiettivi di mitigazione e le sfide di adattamento” che avevano esattamente lo scopo di far sì che gli investimenti pubblici e la prevenzione vadano di pari passo con le dichiarazioni di principio e che non ne siano semplicemente subordinati perché “mentre ci si occupa meritoriamente di adottare buone pratiche e agire sulla modifica delle politiche ambientali storiche i danni e le condizioni in cui si lasciano i colpiti da questi fenomeni rischiano di rimanere in secondo piano, come i recenti fatti accaduti sul territorio romagnolo evidenziano.
Il tempismo è apparso particolarmente idoneo proprio alla luce del nuovo alluvione tanto che il relatore del parere, il finlandese Markku Markkula, ha fatto propri sei emendamenti e ne ha proposto l’accoglimento per quattro, mentre solo due sono stati bocciati.
Ancarani, al termine del suo intervento, ha invitato la presidenza della Commissione ENVE a proporre ufficialmente su questi temi una risoluzione d’urgenza della sessione plenaria del Comitato Europeo delle Regioni che si svolgerà nella prima settimana di ottobre a Bruxelles.