“Ringrazio il Consigliere Regionale della Lega Andrea Liverani per averci dato la possibilità di condividere una riflessione con la comunità sul perché abbiamo scelto un Comitato Elettorale di questo tipo” afferma Massimo Isola, candidato Sindaco di Faenza per il Centro-Sinistra.
“Immagino che non sarà il primo dialogo a distanza con il Consigliere Liverani, dato che da subito la Lega dimostra di volere gestire in prima persona il confronto e il dialogo con il candidato Sindaco della coalizione di Centro-Sinistra. Nel merito, purtroppo – e sottolineo purtroppo – non mi sorprende che la Destra non colga il valore civile, politico e morale di realizzare un Comitato Elettorale in un luogo simbolo della Shoah che ha attraversato Faenza. Da anni anche la Pro Loco, nel Giorno della Memoria, quando accompagna i cittadini nella città per mostrare le ferite drammatiche della dittatura nazi-fascista e del razzismo, si ferma anche qui, nel negozio della famiglia Matatia” continua Isola.
“Vorrei ricordare al Consigliere della Lega che in queste stanze è nata la ricostruzione della memoria di una famiglia scomparsa, perché portata a morire ad Auschwitz in quanto famiglia ebraica e quindi perseguitata dallo stato fascista. Sconforta che di fronte a un simbolo così grande e così drammatico, per meri fini propagandistici la Destra lo legga attraverso il tipo di funzione commerciale che ha avuto nel corso degli anni. Ancora una volta la Destra italiana fatica a parlare del dramma della tragedia nella quale il nazionalismo e il sovranismo hanno portato il nostro paese durante la prima metà del Novecento. Abbiamo scelto questo spazio anche perché profondamente legato alla nostra piazza” spiega Isola.
“Se la Lega e la Destra italiana continuano ad inneggiare alla costruzione di muri – metafora che sempre di più rappresenta il loro racconto politico – noi scegliamo il simbolo della piazza, da sempre luogo di incontro e di confronto, di ascolto e di manifestazione della passione civile. La piazza è l’opposto dei muri. Questo spazio sarà principalmente un luogo di ascolto, un luogo nel quale intercettare storie, esigenze e proposte dei cittadini. Un luogo visibile e facile da raggiungere, dove i nostri volontari e candidati saranno disponibili ad incontrare e ascoltare la comunità. Ovviamente qui racconteremo anche la nostra idea di città e la nostra proposta per Faenza. Infine, questo spazio commerciale è chiuso da molti anni, come purtroppo altri in città. Gli spazi commerciali chiusi devono essere letti come spazi in attesa di una trasformazione e di una rigenerazione: ci piace quindi sottolineare anche la dimensione simbolica di uno spazio che possa rimettersi in discussione e diventare un laboratorio temporaneo, auspicando che possa aprirsi a traiettorie e possibilità diverse e trovare una nuova vita. Crediamo infatti che gli spazi vuoti del centro storico possano rappresentare una opportunità importante di rigenerazione urbana” conclude Massimo Isola.