La Rete delle Città Creative dell’Unesco è una rete mondiale creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Attualmente è divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema).
Le 246 città, nei paesi di tutto il mondo, che attualmente fanno parte della rete collaborano per un obiettivo comune: fare della creatività e dell’impresa culturale il centro dei loro piani di sviluppo a livello locale e collaborare attivamente a livello internazionale. Tutte le Città Creative sono impegnate nello sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle politiche di sviluppo umano. Inoltre, la Rete sostiene gli scambi artistici e il partenariato tra le città aderenti, sia nella parte pubblica che di relazione tra privati e istituzioni culturali.
Attualmente le città italiane aderenti sono 11, di cui 2 in Emilia e nessuna in Romagna.
“Noi crediamo – afferma Nevio Salimbeni, tra i fondatori di FutuRa – che una città e un territorio come quello di Ravenna debbano fare un salto di qualità rafforzando e aumentando i legami internazionali nell’ambito culturale, identitario e, perché no, anche turistico. Perché arte, cultura e creatività sono anche un potente elemento di incontro, di conoscenza, di sviluppo economico e di crescita sostenibile. E, per ottenere risultati rilevanti, occorre entrare a far parte delle reti mondiali e costruire politiche locali di taglio globale. Ciò vale anche per il turismo delle città d’arte: i visitatori sono più attratti da città aperte, culturalmente ricche e riconoscibili per la capacità di scambio e visibilità culturale che si ottiene se si fanno e si gestiscono bene operazioni di questo livello”.
“Per questa ragione, scaduto il bando 2021, proponiamo – continuano da FutuRa – che la prossima amministrazione di Ravenna si candidi già dal 2022; magari scegliendo il capitolo della letteratura (e quindi del teatro) o quello dell’artigianato artistico (mosaico); rafforzando così la propria evidenza di città d’arte e cultura in Europa e nel mondo, con benefici potenziali per il mondo della cultura, per le tante imprese creative del territorio, per i cittadini”.