Sono state Philadelphia e New York le due città americane toccate in gennaio dal progetto Dante nei cinque continenti, iniziativa con cui Marco Martinelli e Ermanna Montanari si prefiggono di portare il Poeta e la sua opera nel mondo con l’intento di “formare una polis che, forse, proprio nel teatro può ritrovare, oggi, una vocazione pubblica”.
A Philadelphia Martinelli e Montanari sono stati ospiti dell’Università della Pennsylvania/dipartimento di Italianistica e dell’Anneberg Center con una serie di lezioni e seminari su Dante e la poetica della compagnia. Il loro fedeli d’amore, polittico in sette quadri per Dante Alighieri – musica di Luigi Ceccarelli con Montanari (voce) per la quarta volta premio Ubu miglior attrice proprio per questo lavoro, Simone Marzocchi (tromba), testo di Martinelli – è stato proposto nell’ambio del programma dell’Annenberg “Penn live arts”.
“La prima settimana passata a Philadelphia è stata ricchissima ed emozionante – raccontano i due direttori artistici – ed è trascorsa tra workshop, incontri e un’unione profonda con il pubblico attraverso le due serate di 𝐟𝐞𝐝𝐞𝐥𝐢 𝐝’𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞”. Un’esperienza raccontata anche da 𝗠𝗮𝘂𝗿𝗼 𝗖𝗮𝗹𝗰𝗮𝗴𝗻𝗼 in un’intervista su 𝗣𝗲𝗻𝗻 𝗧𝗼𝗱𝗮𝘆, in cui il professore ha affermato: “È stata una pratica immersiva. Quando sei in uno degli spettacoli delle Albe ti ritrovi in un altro mondo: loro non si limitano a mettere in scena un’opera o a leggere a voce alta un testo che conosci, ma fanno davvero qualcosa di speciale”.
A New York Martinelli e Montanari, oltre allo spettacolo fedeli d’Amore e a un laboratorio a tema dantesco a La MaMa Theatre, uno dei palchi più importanti per la sperimentazione e l’avanguardia nel teatro contemporaneo internazionale, hanno portato incontri e proiezioni all’Istituto italiano di Cultura e a Casa Italiana Zerilli Marimò/NYU.
Scrivendo di loro su lavocedinewyork.com, Alessandro Cassin ha osservato che: “Il Teatro Delle Albe è una delle più influenti compagnie di teatro contemporaneo. Sono stati acclamati in tutto il mondo per la loro modalità di approccio alla letteratura, al teatro e alla tecnica vocale”.
Rispetto all’esibizione di Ermanna Montanari, Carmen Burbridge, sulla testata on-line www.allaboutsolo.com ha scritto: “Ha un talento eccezionale poiché è riuscita a doppiare tanti personaggi distinti. La sua gamma di espressioni vocali è impressionante. Riesce a dare voce in modo convincente a tutte queste entità disumane (…) ad esempio, la sua voce roca e tintinnante per la nebbia cattura la visione immaginata di una voce di nebbia. E questa voce è del tutto diversa da quella dell’asino che Montanari suona nel terzo pannello, mentre raglia e calpesta il palco. Oltre alla sua imponente presenza vocale, fa un ottimo lavoro nell’incarnare fisicamente i personaggi. È in grado di trasformarsi con successo, anche stando dietro un leggìo per la maggior parte del pezzo. Quando si sposta, la sua fisicità è ancora più avvincente. Mi ha fatto desiderare che potesse essere libera di prendere il controllo del palco per l’intero spettacolo, invece di stare dietro il leggìo”.
Il progetto è stato presentato negli Stati Uniti con il supporto del Ministero della Cultura e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, ATER Fondazione, Regione Emilia-Romagna, University of Pennsylvania,Teatro delle Albe/Ravenna Teatro; in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Philadelphia e a New York, Com.It.Es, Italian and American Playwrights Project e Casa Italiana Zerilli Marimò NYU.