Qual è lo stato dell’area tutelata della foce del Bevano? Esistono criticità su questa porzione del litorale ravennate? E ancora, risultano richieste alla Regione Emilia-Romagna, al Parco del Delta del Po, all’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità o al Comune di Ravenna di revoca dei vincoli esistenti, anche di tipo parziale, su un’area di così alto valore naturalistico per attività connesse alla balneazione? Domande precise e circostanziate quelle poste da Giulia Gibertoni, consigliera regionale del gruppo Misto, in un’interrogazione inerente alla riserva naturale “Duna Ravennate e foce del torrente Bevano”, con lo scopo di alzare il livello di attenzione su una zona così importante e delicata della nostra costa che sembrerebbe soggetta a specifiche richieste da parte dell’Associazione naturista Emilia-Romagna (Aner) per la rimozione parziale dei vincoli che insistono su tale luogo.
Nel documento presentato oggi la consigliera ricorda come tale area, costituita con Decreto Ministeriale nel lontano 1979, sia stata ulteriormente tutelata dalla Regione Emilia-Romagna nel 2011 in quanto “uno dei siti con maggiore diversità ambientale in ambito litoraneo e contenente l’unica zona di massima protezione (cioè zona “A”) dell’intero Parco Regionale del Delta del Po”.
Particolare attenzione viene poi posta dalla capogruppo alla zona di spiaggia del sito, divisa in tre sezioni a tutele decrescenti: dalla zona rossa non destinata alla fruizione balneare e interdetta tutto l’anno, si passa a una zona blu dove il vincolo insiste solo dal 1 aprile al 15 luglio, fino a una zona verde sulla quale non esiste alcuna limitazione. Ciò per tutelare un luogo in cui “vi sono presenze faunistiche di pregio ma con una popolazione molto al di sotto delle potenzialità del luogo a causa dell’eccessivo disturbo causato dall’uomo, in primis dall’alto numero di bagnanti che frequentano la spiaggia e le dune retrostanti.”
L’associazione naturista Aner aveva già intrapreso lo scorso mese di maggio un’azione per la rimozione dei vincoli esistenti che Giulia Gibertoni giudica “fortunatamente e motivatamente rigettata”, ma ha riproposto l’intendimento pochi giorni fa al Sindaco del Comune di Ravenna sotto forma di richiesta di un’ordinanza eccezionale per poter fruire fin da subito di una porzione di spiaggia di 2 chilometri di lunghezza da destinare alle attività balneari.
Da qui l’invito della consigliera a una maggiore tutela sulla zona insieme a un forte richiamo affinché gli enti preposti considerino le diverse offerte giunte da Associazioni di tutela ambientale “per una gestione corretta e rispettosa della spiaggia della Riserva per la corrente stagione balneare 2020 meritevole di un’azione di tutela e valorizzazione concreta anziché diventare merce di scambio delle richieste di chi vuole, appunto, ampliare le proprie attività commerciali sulle spiagge”.