“Mi chiamo Mattia Schiavina artisticamente Re Cane sono di Ferrara e amo il mio paese. Circa un anno fa mi sono licenziato cercando una scappatoia dal precariato attraverso le mie capacità al fine di garantirmi un esistenza dignitosa per me,mio figlio e la mia compagna.La strada è il mio palcoscenico non che il mio”ufficio” ho un repertorio di canzoni che ho scritto completamente in italiano (dal momento che siamo in Italia e amo la nostra cultura) , insieme alla mia ragazza lo espongo accertandomi di non recare oltremodo disturbo ai miei vicini,motivo per cui tassativamente mi presento ai negozianti e quando riesco a riconoscerli nell’entrare o uscire dai portoni lo stesso riguardo lo uso per gli abitanti dei palazzi limitrofi ove dovessero esserci.
Da noi a Ferrara ,città di cultura e patrimonio del nostro paese come Ravenna appunto,basta sostare un ora oltre la quale per ovvie ragioni basta fare qualche centinaio di metri per poter continuare ad esercitare la professione di artista di strada senza incorrere in severe punizioni come quella che invece ho ricevuto a Ravenna in data 18 aprile 2019.
Sceso dalla stazione mi sono recato in via Farini alle ore 9 orario d’apertura ma gli sportelli competenti al rilascio della scia sono aperti solo al Lunedì Mercoledì e Venerdì,c erto è che se il giorno precedente avessi scaricato il modulo online, stampato, compilato scannerizzato inviato con firma digitale all’indirizzo Pec attendendo la ricevuta non sarebbe successo niente probabilmente ma io non ho sempre disponibile la connessione internet e quel giovedì volevo comunque suonare per il popolo di Ravenna che è un popolo disponibile , ben disposto e ricettivo nei confronti dell’arte, notoriamente allegro e bonario e per quante ne abbia sentite dire,da voi, ogni volta che mi ci sono trovato ho sempre raccolto un ottimo abbraccio sia umanamente che economicamente, senza tante ipocrisie lo dico e lo confermo Ravenna è una città d’oro per chi come me vuole proporre la propria arte e lo sarebbe a pieno se non fosse per il fatto che la municipale viene chiamata, non dai passanti, non dai vicini ma, secondo le testimonianze raccolte e dalle coincidenze osservate, dalla stessa concorrenza del luogo per indagare sulla posizione del malcapitato a livello legislativo e se il permesso non c’è come nel mio caso scatta un ammenda di 150 euro con tanto di avviso sul fatto che alla seconda ammenda scatta L’ALLONTANAMENTO dalla città a livello contributivo artistico per tre mesi e/o il sequestro dell’attrezzatura.
Io ho suonato tutto l’inverno in piazza a Ferrara, i vigili mi conoscono e io conosco loro, c’è rispetto e umanità ad ogni uno il suo lavoro con la speranza di dare il meglio per la città nella quale ci troviamo,adesso che il clima lo permette frequento la piazza di Padova, altrettanto rispettosa del mio mestiere ma a Ravenna che amo “suonare” come le precedenti località c’è ancora quest’ostacolo burocratico che funge da spada di Damocle.
Giovedì mi ha colpito infliggendomi un colpo e una colpa da 150 euro che comunque non pagherò e che invece mi ha fatto conoscere i vicini della Feltrinelli del bar poco distante i passanti e gli spettatori, tutti indignati da questo accanimento nei confronti del musicante irregolare, tutti convinti che qualcosa debba cambiare in questa burocrazia tarpante.
Sicuramente una volta alla settimana tornerò e se dovessi tornare un Giovedì, un Martedì, una Domenica o un Sabato, quando gli uffici sono chiusi, suonerò comunque senza permesso ma con il benvenuto dei miei nuovi amici Ravennati.
Prima che mi stanchi io di amare quello che faccio si stancheranno loro di sprecare inchiostro si quei prestampati,da verbale.Invito i miei colleghi a fare lo stesso: suonate, dipingete cantate e ballate, prendetevi la multa e ringraziate l’autorità: Tutta notorietà!!!”