Gli ultimi tragici incidenti, anche mortali che hanno coinvolto ragazzi che stavano svolgendo programmi di alternanza scuola-lavoro, devono convincerci a ragionare nuovamente su un sistema che negli ultimi anni ha evidenziato clamorose falle, oltre alla tragica conta delle vittime. Dunque, è necessario intervenire ad ogni livello: locale, regionale e nazionale coinvolgendo i protagonisti principali del sistema, quello che con l’ennesimo burocratico tecnicismo è stato definito ‘Pcto’, ovvero: ‘Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento’. Ma, più in generale, sarebbe utile avviare un confronto sui percorsi di Formazione professionale e stage in azienda che riguardano centinaia di giovani”: a chiederlo in una nota è Tullia Bevilacqua, segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna.
Il meccanismo dell’alternanza scuola-lavoro, introdotto all’inizio del 2000 negli istituti tecnici e professionali, inizialmente in forma facoltativa e poi obbligatoria, è stato recentemente esteso anche ai licei ed è diventato indispensabile per gli studenti degli ultimi tre anni di superiori, con un monte ore differenziato in base agli istituti.
Anche i percorsi di formazione professionale sono i canali riconosciuti dalla legge per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
“I dati Inail confermano che la maggior parte degli incidenti sul lavoro avvengono nelle realtà aziendali più piccole e meno strutturate. E visto che la spina dorsale della nostra economia è proprio la piccola, media o micro impresa: è in questo ambito che dovremmo puntare la nostra attenzione. Penso a incentivi, supporti, controlli e riqualificazione aziendale che possano far crescere la sicurezza a tutti i livelli. Contemporaneamente, dovremmo moltiplicare gli sforzi affinché agli studenti che entrano nei percorsi di alternanza scuola-lavoro sia garantito il massimo di sicurezza attraverso un percorso appropriato e rafforzato”: è la proposta di Tullia Bevilacqua.
“Le tragedie registrate negli ultimi anni – decine di giovani morti o feriti in tutta Italia, anche nella nostra regione – hanno palesato: ridotte condizioni di sicurezza dei tirocinanti e il nodo su cui si dovrà pur riflettere dell’ assenza di retribuzione e/o rimborsi spese per i giovani inquadrati nell’alternanza scuola-lavoro. E dovremmo convincerci ad affrontare il tema con un’ottica nuova, contestualmente al dibattito in corso sulla precarietà e la lotta alle ‘morti bianche’ nel mondo del lavoro”: aggiunge il segretario di Ugl Emilia-Romagna.
Su temi come: formazione, politiche attive del lavoro, indicazioni europee e attuazione del programma ‘garanzia di occupabilità’ dei lavoratori l’assessore regionale Vincenzo Colla ha garantito che se ne discuterà in assemblea legislativa.
“Il diritto al lavoro ed il lavoro sicuro sono la direttrice irrinunciabile dell’attività sindacale dell’Ugl e nel caso specifico degli incidenti occorsi ai ragazzi che stavano svolgendo programmi di alternanza scuola-lavoro chiediamo che si avvii a partire dalle regioni un confronto con il governo con l’obiettivo di rivedere le norme e assicurare percorsi formativi di qualità e massima sicurezza”: conclude il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.