Rifiuti straordinari pari a 150mila tonnellate che hanno richiesto interventi pari a 70 milioni di euro. Argini, strade, frane e altri interventi urgenti da realizzare pari a 1,9 miliardi di euro. Già realizzati oltre 6mila interventi, di cui 300 a sostegno della popolazione pari a 10 milioni di euro, interventi sui corsi d’acqua pari a 10 milioni di euro, oltre un miliardo per le strade, 10 milioni di euro per interventi a sostegno delle diocesi, 1,5 milioni per il traporto pubblico locale, 13 milioni per la sanità, 6,5 milioni per le autostrade. Danni per oltre un miliardo di euro per le aziende agricole e quasi un miliardo per quelle extra agricole.
Sono alcune delle voci della relazione tenuta oggi dalla vicepresidente e assessora all’Ambiente e protezione civile Irene Priolo nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro sulla situazione post alluvione. “Ci vogliono i fondi per concludere gli interventi in corso e avviarne altri urgenti. Così come servono le risorse per i cittadini e le imprese che hanno subito danni ingenti. Noi siamo già operativi dal 2 maggio. Senza i finanziamenti, i cantieri si fermano”, spiega l’assessora Priolo che ricorda come la Regione abbia ottemperato a tutti gli obblighi e le tempistiche di comunicazione al governo centrale in tempi molto più celeri rispetto a quelli previsti dalle leggi.
Il presidente della commissione Caliandro ha riferito che “nei prossimi giorni ci saranno visite, della stessa commissione, nei territori colpiti”.
L’informativa di Irene Priolo hanno dato il via a un confronto fra i gruppi consigliari.
“Bisogna seguire bene il tema delle imprese e delle aziende: non ho dubbi che daremo il meglio durante la fase di emergenza, ma occorrerà anche che la commissione Territorio e Ambiente svolga attività ispettive per capire cosa non ha funzionato nella gestione del territorio”, spiega Emiliano Occhi (Lega), mentre Daniele Marchetti (Lega) invita a vigilare affinché i Comuni non inseriscano nell’elenco dei danni su cui intervenire edifici e infrastrutture che nulla hanno a che fare direttamente con l’alluvione: “Non può diventare una lista della spesa che si invia al governo perché prima o poi qualcuno pagherà, serve -spiega il leghista- un filtro di controllo. Ricordo anche che c’è il problema degli animali che, come ad esempio le nutrie, danneggiano gli argini dei fiumi”. Per Simone Pelloni (Lega) “in commissione Territorio e Ambiente c’è poco tempo per occuparsi del tema alluvione, ma questa è stata la volontà della maggioranza. Dobbiamo affrontare il tema delle grandi e piccole opere finanziate e mai realizzate: si chiede sempre di avere più risorse e poi scopriamo che c’è un lungo elenco di opere finanziate ma mai realizzate”.
“Bisogna che la Regione verifichi che negli elenchi di danni inviati al governo i Comuni abbiano inserito solo danni legati all’alluvione, poi non accetto che si dica “servono collegamenti per evitare lo spopolamento dell’Appennino” perché i problemi della viabilità in montagna sono strutturali”, spiega Marta Evangelisti (Fdi).
Andrea Costa (Partito democratico) promuove l’operato della Regione Emilia-Romagna: “C’è stata rapidità e puntualità. Il quadro è complicato, almeno rispetto alle procedure, abbiamo l’urgenza di dare risposte alle popolazioni colpite”. Prosegue sull’entità dei danni: “Le prime stime trasmesse a Roma sui danni erano corrette, non vogliamo che i tempi della risposta siano ulteriormente dilatati, registriamo l’assenza di risposte nelle dimensioni congrue”. Parla poi dello stanziamento statale: “Lo stanziamento è di 20 milioni di euro, cifra distante dagli 1,9 miliardi richiesti per gli interventi più urgenti”. Conclude sul tema prevenzione: “Non possiamo eludere il dato dei 4 miliardi di metri cubi d’acqua caduti, anche nel migliore dei mondi questo tipo di fenomeno non si sarebbe potuto contenere”. Sulla stessa linea Manuela Rontini (Pd): “Gli interventi sono stati tempestivi per mettere al sicuro le comunità colpite, abbiamo bisogno di certezze, vogliamo sapere se ci sono i soldi e quando arriveranno, lo chiedono i cittadini romagnoli”.
Silvia Zamboni (Europa verde) è intervenuta sulla nomina del commissario: “È preoccupante non ci siano dettagli sul decreto della nomina di Figliuolo, non sappiano se questo commissario avrà il portafoglio o meno, ci sembra poi una forzatura non avere puntato sul presidente Bonaccini”. “Servono risorse per mettere in piedi un piano di ricostruzione che tenga conto anche dei cambiamenti climatici in corso”, conclude.