Ecco la sintesi dell’audizione:
“Gli eventi alluvionali che si sono verificati a maggio in Emilia-Romagna e, in misura più circoscritta, in Toscana e Marche, sono stati accadimenti di portata eccezionale, che hanno colpito uno dei territori a più alta densità produttiva del Paese, determinando, specie in Romagna, conseguenze di estrema gravità, cui il decreto-legge fornisce prime risposte.
Il presupposto del provvedimento è che tali eventi hanno comportato e, se non gestiti adeguatamente, comporteranno, conseguenze economiche negative per l’intero Paese.
Pertanto, esprimiamo anzitutto apprezzamento per la reazione immediata del Governo nella fase iniziale e più critica dell’emergenza, che ha consentito di definire un quadro di misure coerenti con le necessità impellenti dei primi, drammatici giorni. Ci riferiamo, ad esempio, alle disposizioni in tema di sospensioni e proroghe dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari e contributivi, cui, però, dovranno affiancarsi gli opportuni chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ferma questa valutazione positiva, esprimiamo tuttavia preoccupazione rispetto all’attuale fase di gestione della “ripartenza”, che passa dal riconoscimento dei danni patiti da imprese e cittadini e da una rapida ricostruzione. A tale scopo, riteniamo indifferibile la definizione di un quadro organico delle modalità e delle disponibilità per gli indennizzi dei danni, diretti e indiretti, subiti dalle imprese.
Da una prima rilevazione effettuata da Confindustria Emilia-Romagna solo su un “campione” di 182 imprese, emerge una stima dei danni diretti e indiretti per un ammontare complessivo di circa 190 milioni di euro. Per le imprese la fase di emergenza legata alla calamità “fisica” può dirsi superata. Tuttavia, gli effetti delle sospensioni e interruzioni di attività e, più in generale, dei danni patiti rischiano di determinare un’emergenza economica ove non si provveda, con rapidità ed efficacia, ad approntare i necessari indennizzi.
A ciò non è estraneo il dibattito sulle prerogative commissariali, che riguarderanno anche il coordinamento e l’attuazione degli interventi di ristoro e ricostruzione: senza voler entrare nel merito della scelta che il Governo dovrà compiere, la nostra sollecitazione è che la decisione giunga nel più breve tempo possibile.
Al contempo, le stesse misure del decreto-legge possono essere rafforzate per far sì che costituiscano un “ponte” efficace rispetto alla fase post emergenziale. Al riguardo, evidenziamo alcune proposte, distinguendo tra misure di breve e di medio-lungo termine.
Sul primo fronte, ci riferiamo a interventi in parte già previsti dal DL, per i quali segnaliamo alcuni correttivi che potrebbero risultare di vitale importanza per le imprese.
Tra queste, vi è certamente necessità di poter rateizzare, in una o più annualità successive, le imposte e i contributi che il DL ha differito al mese di novembre, in unica soluzione.
Sarebbe anche utile prevedere, per tutti gli operatori economici interessati, la possibilità di considerare il periodo d’imposta 2023 quale periodo di “non normale svolgimento dell’attività” ai fini degli indici sintetici di affidabilità e in materia di società di comodo.
Per analoghe ragioni, riteniamo essenziale allungare, dal 30 giugno al 31 dicembre 2023, la durata della sospensione del pagamento delle rate di mutui e finanziamenti. Sul punto, per evitare una riclassificazione delle imprese alluvionate, riteniamo opportuno un intervento presso le Autorità europee finalizzato a ottenere spazi di flessibilità per le banche nell’applicazione delle regole prudenziali; al medesimo fine va chiarito che l’attivazione della sospensione avviene su richiesta dell’impresa. Va poi assicurata coerenza tra la misura in questione e le Ordinanze di protezione civile, con cui sono state adottate sospensioni del pagamento delle rate dei mutui.
Inoltre, valutiamo positivamente l’intervento del Fondo di garanzia per le PMI, che costituisce una leva essenziale per le imprese, invitiamo il Parlamento a innalzare l’importo massimo garantito, per consentire a quelle che abbiano già esaurito il proprio plafond di accedere comunque alla garanzia, e di estendere la stessa alle “Mid Cap”. La gratuità della garanzia andrebbe prevista anche per l’intervento di SACE per le imprese di maggiori dimensioni.
In attesa degli indennizzi, per garantire la continuità produttiva appare poi utile abbinare al Fondo di Garanzia ulteriori interventi di finanza agevolata.
Riteniamo anche necessario, ed economicamente sostenibile, un allungamento del periodo di cassa integrazione, dalle attuali 15 giornate a 30, per i dipendenti privati impossibilitati in tutto o in parte a recarsi al lavoro.
La conversione in legge del DL potrebbe poi essere l’occasione per consentire il ricorso all’autocertificazione delle condizioni necessarie per accedere all’ammortizzatore sociale. Sempre in tema, in relazione alla prevista erogazione diretta da parte dell’INPS, sarà fondamentale assicurare la massima rapidità nel pagamento delle indennità previste.
In applicazione del principio di solidarietà, riteniamo necessarie, inoltre, la completa detassazione e decontribuzione delle erogazioni liberali effettuate dalle imprese in favore dei dipendenti residenti nei comuni alluvionati, nonché la detassazione dei contributi pubblici erogati a favore di imprese che operano nei medesimi territori, a compensazione dei danni subiti a seguito dell’alluvione.
In proposito, il 19 maggio scorso, Confindustria e le organizzazioni sindacali hanno assunto un impegno concreto di solidarietà, attivando un “Fondo di intervento per la popolazione dell’Emilia-Romagna”, nel quale stanno confluendo contributi volontari da parte dei lavoratori e delle imprese. Per incrementarne l’efficacia, riteniamo doveroso riconoscere, in favore dei dipendenti che aderiranno a tale iniziativa per il tramite delle associazioni sindacali e di categoria, la possibilità di assimilare le erogazioni liberali effettuate al regime di maggior favore stabilito per le ONLUS.
Per quanto concerne poi le coperture di una parte degli oneri derivanti dal DL, si provvede mediante abrogazione delle disposizioni in materia di contributo di solidarietà temporaneo previste dal cd. DL Energia, gravando, ancora una volta, sulle imprese. Suggeriamo, quindi, di consentire il versamento parziale del contributo, con differimento del saldo per tutti gli operatori al 30 novembre.
Quanto agli interventi strutturali di medio-lungo periodo, nel corso degli ultimi anni la frequenza di eventi atmosferici di massima intensità è divenuta ormai ciclica. Si tratta di eventi senz’altro eccezionali nella portata, ma non più in termini di imprevedibilità. Ferma, dunque, la necessità di rispondere in maniera efficace all’emergenza, riteniamo imprescindibile pianificare e attuare interventi preventivi, seguendo un approccio strutturale e strategico, che guardi congiuntamente ai problemi legati alla siccità, alle precipitazioni estreme e al dissesto idrogeologico, attraverso la messa in sicurezza il territorio e la realizzazione di opere e infrastrutture.
In quest’ottica, un’occasione irripetibile è rappresentata dal PNRR che contempla investimenti per la riduzione dei rischi idrogeologici, stanziando 2,49 miliardi di euro per interventi contro il dissesto; si tratta di dare massima priorità all’impiego di queste risorse.
In conclusione, ribadiamo l’apprezzamento di Confindustria per la reazione immediata nella gestione dei momenti più critici dell’emergenza. Al contempo, il nostro auspicio è che non si determini una situazione di stallo per passare alla fase di rilancio dei territori colpiti e di ristoro dei danni; inoltre, sottolineiamo l’esigenza di azioni strutturali volte a pianificare e attuare interventi di politica ambientale e di tutela del territorio”.