“Come purtroppo temevamo, le risorse stanziate dal Governo per l’alluvione, invece di aumentare, come sarebbe necessario, stanno progressivamente venendo spostate su altri capitoli” è il commento del sindaco e presidente della provincia di Ravenna Michele de Pascale, che commenta così la decisione del Governo di trasferire al contrasto della dispersione scolastica nel Sud Italia 10 dei 20 milioni stanziati per finanziare gli istituti scolastici colpiti dall’alluvione.
La decisione è stata rivelata nelle scorse ore da Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra.

Nella sua critica alla scelta, de Pascale sottolinea come i fondi sarebbero potuti essere destinati alle famiglie. I fondi trasferiti, ha precisato in una nota il Ministero dell’istruzione e del merito, non erano stati utilizzati dalle scuole. La scadenza per farne richiesta era il 31 agosto. Alla deadline sono arrivate domande per quasi 10 milioni e 175 mila euro.
I fondi non utilizzati avrebbero “costituito, laddove non diversamente impiegata entro l’anno, una economia non altrimenti utilizzabile e, dunque, destinata a perenzione. Per tale motivo, tale economia è stata impiegata a finanziare, in particolare, il potenziamento dell’organico del personale Ata, che costituisce una delle maggiori criticità rilevate dalle scuole del Mezzogiorno” ha spiegato il ministero.

Per de Pascale invece si tratta di un “fatto vergognoso”: “È la stessa cosa che accadrà, se non si agirà immediatamente come da noi richiesto, al miliardo e duecento milioni previsti per ammortizzatori ed export.
Fin dai primi di Giugno stiamo cercando di spiegare al Governo che, anche senza voler per forza pensare alla malafede, ha commesso errori gravissimi nel predisporre i primi provvedimenti legislativi sull’alluvione ed è necessario cambiare rotta in fretta, ma è da giugno che il Governo si rifiuta di incontrare i Comuni per un confronto franco e finalizzato a risolvere i problemi”.

“Basta scherzare, nessuno si permetta di toccare neanche un euro di quelli già destinati al nostro territorio e si aggiungano in fretta quelli che mancano” conclude de Pascale.