Il Piano speciale preliminare degli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico in Romagna, nelle aree colpite dagli eventi calamitosi del Maggio scorso, sarà adottato – come confermato dal Commissario Straordinario, il Generale Francesco Paolo Figliuolo – dalla Cabina di coordinamento già dal prossimo 20 Aprile. Questo Piano speciale è stato elaborato proprio sotto l’indirizzo tecnico-scientifico dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, in stretto coordinamento con la Struttura Commissariale, la Regione Emilia-Romagna e le Autorità idrauliche competenti e condiviso nell’ambito del più ampio gruppo di lavoro che vede anche la partecipazione di diversi soggetti istituzionali (ISPRA, Carabinieri Forestale, ANCI, UPI, CMBO, Università e soggetti gestori delle infrastrutture).
Dal punto di vista tecnico si tratta di un importantissimo strumento di raccordo fra i programmi d’intervento infrastrutturali commissariali (finanziati in seguito agli eventi del maggio scorso) e gli studi per l’aggiornamento della pianificazione di bacino, attualmente in corso da parte dell’Autorità del Po e finalizzati a definire le strategie d’intervento nel medio-lungo periodo sui bacini idrografici emiliano-romagnoli recentemente entrati a far parte del Distretto del fiume Po. Nel periodo di tempo che intercorre tra l’avvio dell’iter della procedura e la conclusione dell’aggiornamento della pianificazione di bacino, il Piano speciale approvato dal Commissario straordinario, costituisce lo strumento che consente di governare, nel transitorio, l’importantissimo percorso della ricostruzione pubblica.
Le attività del gruppo di lavoro continueranno nei prossimi mesi consentendo, entro il 30 giugno 2024, di pervenire alla predisposizione del Piano definitivo che permetterà di sviluppare la programmazione degli interventi maggiormente strategici per la mitigazione del rischio alluvionale e del rischio da dinamica di versante.
“Dopo gli eventi del maggio scorso – ha dichiarato Alessandro Bratti, Segretario Generale Autorità di Distretto del Po – stiamo impostando una pianificazione del territorio differente dal ‘dov’era-com’era’ cercando un punto di equilibrio che metta al primo posto la sicurezza idraulica delle comunità e del territorio senza pregiudicare lo sviluppo. Il cambiamento climatico e gli eventi estremi che ne conseguono, sempre più frequenti e talvolta imprevisti, ci obbligano infatti ad una approfondita riflessione anche sull’uso e talvolta abuso del territorio stesso e sarà fondamentale mettere in campo strategie concrete e aggiornate per diminuire il più possibile il così detto rischio residuo”.