Centinaia di aziende agricole colpite dalla calamità climatica, numerosi allevamenti isolati dalle frane nella zona collinare e montana, migliaia di ettari di seminativi, frutteti e vigneti nuovamente sotto metri di fango e acqua con pregiudicazione del raccolto che era in corso, in particolare di prugne, melo e pero. Grave anche la situazione sul versante della vendemmia, dato che ancora oltre il 50% dell’uva era da raccogliere.
E’ drammatica – sottolinea Coldiretti Ravenna – la situazione che stanno vivendo i territori della provincia, dall’alta collina al Faentino sino alla bassa Romagna, territori già duramente colpiti dalle alluvioni del maggio 2023.
A causa delle piogge incessanti degli ultimi due giorni che hanno causato numerose esondazioni e rotture di argini, intere aziende agricole rischiano di sparire per sempre.
“E’ un bilancio purtroppo ancora provvisorio ma già pesantissimo quello che stiamo cercando di tracciare – spiega Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Ravenna – con fatica abbiamo raggiunto numerosi nostri associati colpiti dalla furia del maltempo vedendo con i nostri occhi lo sfacelo nuovamente causato da frane e inondazioni e nei loro occhi e nello loro parole abbiamo letto tutto sconforto e l’impotenza che stanno vivendo”. Come Coldiretti, attraverso i nostri uffici, stiamo monitorando costantemente la situazione ed è evidente come i danni più pesanti siano presenti nelle zone dove si sono verificate le rotture arginali e le esondazioni quindi a Cotignola, nel Faentino, soprattutto tra il Borgo, la zona del Ponte Rosso, lungo tutto il corso del Marzeno e in particolare a Traversara di Bagnacacavallo dove la situazione è disperata per via dell’ampia rottura verificatasi nell’argine del Lamone.
Importanti sono anche i danni provocati da frane e smottamenti nell’alta collina, sia a Brisighella che Riolo Terme e Casola Valsenio dove si segnalano diverse aziende agricole ancora isolate”.
“Pesante – afferma il Direttore Zampini – il conto dei danni lungo le aste fluviali nella parte collinare e montana dove da tempo sollecitiamo interventi per la sistemazione dei letti dei fiumi che, se fatti, avrebbero ridotto l’impatto sulle aziende agricole confinanti. Ora – conclude – stiamo proseguendo con una verifica puntuale della situazione e dei danni al fine di poter avere un quadro ancora più preciso e completo delle perdite di impianti, strutture, mezzi, e delle opere da realizzare non più rimandabili per questioni di tipo meramente burocratico-amministrativo”.