“Ad ogni evento estremo o quasi estremo, per pioggia, si rompe un argine, questa volta piu’ di uno. Non è un problema di cambiamento climatico. Non servono solo interventi strutturali. Serve anche potenziare gli uffici pubblici preposti alla gestione dei fiumi, degli argini, preposti alla loro manutenzione.
Occorre un potenziamento di questi uffici. Come si fanno opere di manutenzione per abitazioni e ponti, bisogna fare opere di manutenzione anche per gli argini. Il fiume va studiato in tutto il suo corso, dalla foce alla sorgente e ogni settore del fiume richiede particolari interventi, specialmente in una situazione, quale siamo, di estrema antropizzazione del territorio e dove i margini di intervento sono ridottissimi.
Quindi bisogna conservare le aree forestali in montagna e nella pianura bisogna cercare di dare spazio, per quanto possibile, di dare spazio alle acque dei fiumi, attraverso aree di laminazione, casse di espansione, allargamento degli alvei”. Lo ha affermato Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna.