Ortazzo e Ortazzino sono al sicuro. Nei 510 ettari al centro delle cronache degli ultimi mesi non si può costruire nulla. Nemmeno nella zona C ad oggi esclusa dalla richiesta di prelazione fatta arrivare alla proprietà dall’Ente Parco. Nella zona C è possibile unicamente una minima attività agricola: lo sfalcio una volta all’anno del foraggio e la sua vendita, al fine di mantenere i prati nel loro stato attuale.
Commissione consiliare di 4 ore lunedì pomeriggio dedicata ad Ortazzo e Ortazzino. Diversi i documenti prodotti dai gruppi consiliari in vista del dibattito in consiglio comunale che si terrà nel pomeriggio di martedì. Il confronto si è concluso con un accordo che invita la giunta ad attivarsi con Regione e Parco affinché la zona C, sulla quale non è possibile il diritto di prelazione, sia qualificata come B. I tempi però saranno lunghi. Solo per gli aspetti burocratici, ci vorrà più di un anno. Al consiglio comunale invece viene chiesto di sostenere il riscatto delle aree A e B e la futura acquisizione della zona C.