Anche a Faenza il terzo ‘Fridays for Future’ anima la signorile Piazza del Popolo. Diversi giovani studenti chiedono alla politica di mobilitarsi concretamente per l’ambiente, all’unisono con oltre 180 città italiane che si chiamano a raccolta per questa esortazione globale a raggiungere lo 0 netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030; a improntare ogni sforzo ai principi della giustizia climatica; a prestare ascolto ai richiami del mondo scientifico, degli studiosi più prestigiosi di tutto il mondo. Sostanzialmente sono questi i punti cardinali corrispondenti alle direzioni che la politica internazionale dovrebbe prendere nel prossimo futuro.
Fridays For Future è sostanzialmente uno slogan, un hashtag maturato di sciopero in sciopero, di venerdì in venerdì fino a evolversi in un movimento mondiale indipendente, che si occupa di ambientalismo diretto.
Oltre alla piazza, c’è sempre il mondo della Scuola, motore della cultura e della formazione, principale ambito educativo formale. E questa mattina l’Istituto Tecnico Oriani ha fatto la sua parte, come ogni giorno, nella quotidianità dell’impegno a tradurre le conoscenze e le buone pratiche individuali in risultati tangibili per la collettività e per il territorio, gestiti attraverso un forte impulso anche all’educazione informale, con la promozione di campagne di sensibilizzazione sul corretto rapporto dei più giovani con l’ambiente.
Dopo il suono della campanella, tutte le classi hanno risposto alla sollecitazione del Dirigente scolastico Fabio Gramellini a mettere in atto interventi didattici mirati alla trattazione della tematica relativa ai cambiamenti climatici e, più in generale, attinente all’educazione ambientale intesa come educazione alla sostenibilità, all’uso consapevole delle risorse, alla riduzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata, che sono
Presentazioni in power point, video, documentari, piccoli dibattiti, hanno rinnovato l’agorà delle classi, promuovendo la mattinata di studio e approfondimento intorno al delicato tema della riduzione dell’impronta ecologica. Un contribuito, quello di oggi, che rinforza percorsi di consapevolezza del sé personale e sociale intesi a strutturare comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità e della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio ambientale e culturale.
La voce degli studenti, tra i corridoi dell’Oriani, conferma l’apprezzamento «per la decisione della Scuola di soffermarsi nel corso della mattinata a trattare del cambiamento urgente delle politiche ambientali». Alex, di 3Aafm, sostiene che «al di là degli slogan, occorrano gesti più concreti da parte di tutti, dai più piccoli fino al mondo delle istituzioni».
Marco, invece, classe Quarta, ritiene che «quello che manca nelle società moderne non siano le risposte, le soluzioni, ma problemi correttamente posti e condivisi. Bisogna affrontare il problema partendo da una nuova concezione di cittadinanza, partecipando cioè non solo alla soluzione dei problemi quanto alla loro corretta ri-costruzione».
Alcuni alunni delle classi Quinte, infine, hanno apprezzato molto «l’importanza della informazione e della conoscenza», ma non hanno sorvolato sul fatto che la propria Scuola si mostri attenta e sensibile a questi temi così stringenti e attuali e si auspicano che «anche i ‘colleghi’ più piccoli possano fare la loro parte, magari iniziando dai banchi delle proprie classi».
All’Istituto faentino non è nuovo questo tipo di proposte didattiche: proprio le tematiche ambientali risultano tra gli aspetti più aggiornati e rilevanti nella costruzione di consapevolezze e responsabilità condivise. Lo conferma il recente partenariato con il monumentale Festival ‘EcoFuturo’ di prossima realizzazione, nell’ambito del ‘Progetto di autocura energetica delle Scuole’, che vede gli alunni dell’Oriani selezionati tra i 10 Istituti Superiori su tutto il territorio nazionale e una Università a compiere insieme agli insegnanti un cammino di formazione ecotecnologica: un’educazione ambientale a 360 gradi, che sia anche educazione alla cittadinanza attiva, tesa alla responsabilizzazione e alla partecipazione di ognuno e delle comunità rispetto ai propri stili di vita e ai processi del proprio sviluppo.