Tentativo di dialogo aperto dai 5 Stelle con il Partito Democratico e il sindaco di Ravenna in vista delle elezioni amministrative in città con il centrosinistra che sta lavorando per costruire una coalizione che sostenga la ricandidatura di Michele de Pascale. Una coalizione entro la quale potrebbe rientrare anche il Movimento 5 Stelle, così come avvenuto a Faenza, così come sembrerebbe possa avvenire a livello nazionale dopo l’esperienza del secondo governo Conte. Il dialogo di questi giorni però non sembra entusiasmare molto il Partito Repubblicano che pone dei paletti ben chiari ad una possibile alleanza:
“Sarebbe bene sottolineare come i temi programmatici segnino il discrimine per le alleanze” fa notare Eugenio Fusignani, vicesindaco accanto a Michele de Pascale e segretario provinciale del PRI “Tra questi il tema dell’energia rappresenta la chiave di volta sulla quale costruire il futuro non solo dell’amministrazione ma della città e del suo territorio. Così a transizione richiamata dai 5Stelle, se lasciata solo come enunciazione priva di contenuto, può significare tutto e il suo contrario. Quando si parla di “transizione” è necessario prestare la massima attenzione sugli obiettivi da raggiungere. Per questa ragione, la maggioranza può anche essere allargata, ma sulla convergenza dei programmi non può esserci alcun fraintendimento” evidenzia Fusignani.
“Come Repubblicani, rappresentanti il Centrosinistra in questa alleanza, abbiamo sempre messo in primo piano, come unica pregiudiziale, la convergenza dei programmi. Detto questo, prendiamo atto di una volontà del 5Stelle di dialogare con l’attuale maggioranza, e delle loro proposte sul tema della transizione energetica.
Come già sottolineato, si tratta di un meccanismo non chiaro, il quale deve essere necessariamente motivato e spiegato in tutte le sue dinamiche. Come Repubblicani, noi diffidiamo delle conversioni improvvise: le salutiamo senza pregiudizi ma le attendiamo alle prove sul campo. Questo a maggior ragione sul tema della transizione che, senza una base chiara, può voler dire cose anche in contrasto tra loro. Le riserve dovranno trovare riscontro con fatti oggettivi, tra cui la posizione di Ravenna come capitale dell’energia e con un solido know how in materia di attività estrattive e cantieristica Offshore. Su questo deve esserci grande chiarezza poiché la transizione, che va riempita di contenuti, per noi non può prescindere dalla difesa dell’economia attuale e, dunque, dal gas. Questo significa non solo difendere un sistema produttivo ed economico, ma anche l’eccellenza che da sempre rende le imprese ravennati una guida nel panorama energetico internazionale” chiarisce Fusignani.
“I Repubblicani e l’intera amministrazione comunale hanno sempre puntato l’accento su temi imprescindibili, quali l’occupazione e le nuove prospettive di sviluppo sostenibile. La sfida a cui tutti siamo richiamati, non può riassumersi nel bocciare ciò che è produttivo, ma nell’investire sulla molteplicità delle fonti energetiche. Ravenna vuole difendere gli importanti investimenti che ENI ha compiuto sul piano industriale e, in particolare, proprio in città. Si tratta di un polo che possiede tutte le premesse per poter diventare il fiore all’occhiello a livello nazionale”.
“Premesso ciò, se il tema della transizione esposto dai Pentastellati si muoverà in questa direzione, allora saremo felici di iniziare un confronto serio. In ogni caso, è certo che i Repubblicani riconoscono nell’innovazione e nella conversione una delle grandi esigenze programmatiche attuali. Noi da sempre siamo al fianco delle imprese del settore Oil&Gas, fin dai primi anni ’60, con Manlio Monti e il sindaco Bruno Benelli a fianco di Enrico Mattei. I Repubblicani erano in piazza nel marzo 2019, per intervenire in difesa di questi importanti temi. Oggi vorremmo assistere a una presa di posizione e di coscienza da parte dei 5Stelle, aspettandoli in piazza per difendere la specificità delle imprese, la strategicità del settore energetico e l’occupazione dei cittadini, sia attuale che futura”.
Per concludere: “Ravenna deve rimanere capitale dell’energia. Questa è stata la linea dell’intera amministrazione comunale nel corso degli anni, ma non solo. Infatti, si tratta di un’idea seguita dall’intera comunità ravennate. Lo sviluppo sostenibile deve partire dalle estrazioni, intese come momento di transizione vero e proprio, e non sarà mai possibile conciliare questo andamento con la decrescita. I principi politici possono essere rimediati o riorganizzati, ma le prospettive di sviluppo del paese non potranno mai essere messe in discussione. I Repubblicani e, più in generale, l’amministrazione si impegnano costantemente per tutelare l’ambiente, come appare chiaro dai recenti progetti di ENI. Su questi punti fondamentali non possono esserci mediazioni, ma solo convergenze lungimiranti, volte all’obbiettivo strategico finale: garantire il bene dell’ambiente, il mantenimento delle imprese e l’incremento dell’occupazione. Anche perché come Repubblicani siamo convinti che occorra continuare come è stato finora a lavorare insieme ad amministrazione, parti sociali, imprese e cittadini, per sostenere lo sviluppo del sistema energetico ravennate e non certo in un’ottica di decrescita felice che non appartiene alla storia della città e dei governi che l’hanno retta dal dopoguerra ad oggi.”