L’idea di un titolo forte da dedicare a un incontro a scuola, nasce da un’emergenza che diventa oggi più che mai allarmante rendendo necessario un dialogo informativo e aperto sul tema centrale di una nuova dipendenza giovanile. Grazie alla disponibilità della Direttrice della Farmacia comunale n. 8 di Ravenna e alla preziosa collaborazione della sua assistente, dott.ssa Giulia Fabbri, il liceo artistico Nervi-Severini, lunedì 4 marzo alle ore 8, ha avuto l’opportunità di condividere con professioniste del settore, il progetto di educazione alla salute, realizzato con le classi 1F, 2D, 3G, 4E, 4G (gli studenti di quest’ultima hanno effettuato la presentazione grafica) e seguito dalla professoressa Maria Clara Campajola.
L’abuso tra gli adolescenti di sostanze psicoattive a scopo “ricreativo” riguarda purtroppo 1 giovane su 10. Da qui la necessità di avviare campagne di sensibilizzazione e informazione, anche con il coinvolgimento delle istituzioni: dalla scuola, alla classe medica farmaceutica e alle famiglie. Le specialiste ci informano di quanto questo sia un fenomeno in crescita costante, grazie anche alla facilità di reperimento dei farmaci in questione, troppo spesso disponibili in casa, acquistati facilmente su internet tramite il dark web, recuperati per strada sfuggendo così al controllo degli adulti. Queste sostanze sintetiche che mimano meccanismi endogeni dell’organismo e che vengono definiti “farmaci dello sballo”, diventano un malsano “rifugio” e di fatto non producono, come i giovani pensano, un aumento delle proprie performance, il potenziamento dell’autostima e la disinibizione dei comportamenti all’interno di un gruppo e in diversi contesti sociali.
Questi farmaci il cui uso terapeutico è deputato esclusivamente alla cura di problematiche di salute, se usati e abusati a scopi ludici alimentano la dipendenza, portando allo sviluppo di comportamenti aggressivi e pericolosi con conseguenze spesso irreversibili. Gli scenari descritti e prospettati dalle farmaciste, in un ampio contesto di correlazione con tutte le altre dipendenze (droghe, alcool, farmaci) hanno fotografato una realtà inquietante, riportata anche attraverso episodi forti e significativi accaduti in farmacia. I rischi legati alla dipendenza da farmaci, sono sovrapponibili a quelli di altre dipendenze che associati diventano trappole psicologiche dalle quali poter uscire in tempo solo grazie ad una corretta informazione e alla determinazione di ciascuno. No al “fai da te”, no alla cosiddetta “assunzione per opportunità”, ma sempre e solo a scopo terapeutico.
L’educazione alla salute in una scuola deve essere un primario obiettivo e deve consistere in una vera e propria attività di comunicazione che comprende l’insegnamento e l’apprendimento di conoscenze, ma anche atteggiamenti, valori, abilità e competenze. Promuovere percorsi di informazione per le giovani generazioni significa prevenzione, benessere individuale e collettivo. Per questa ragione la scuola diventa un luogo privilegiato dove imparare a stare bene, perché la salute deve essere concepita come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come assenza di malattie o infermità. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea assume in questo senso un’ottica di trasversalità prevedendo che tutte le politiche e le attività dell’unione debbano garantire la protezione della salute umana.
Un sentito ringraziamento da parte di tutti i partecipanti per l’esposizione chiara e completa e per l’importante supporto collaborativo del settore professionale dei farmacisti, anche da parte della dirigenza che accoglie sempre favorevolmente ogni iniziativa di promozione della salute, intesa altresì come processo di partecipazione e di inclusione.