I famigliari degli ospiti della Casa Residenza Anziani “Santa Teresa” di Ravenna possono tornare a far visita ai propri cari. La notizia arriva dalla stessa struttura che festeggia la guarigione dal “coronavirus” degli ultimi 4 ospiti che erano risultati positivi.
“Società Dolce – spiega Pietro Segata, presidente della cooperativa che gestisce la CRA – ha saputo da subito applicare ogni procedura e protocollo, per evitare e limitare l’impatto devastante del Covid 19 sugli ospiti, sui loro parenti, sui fornitori e sugli oltre sessanta operatori, con le loro famiglie, in un momento in cui nulla si sapeva di preciso del virus. Le nostre esperienze di gestione di servizi sanitari, non comuni tra le cooperative sociali e la forte motivazione e dedizione al lavoro del personale, ci hanno senz’altro facilitati nell’adeguare immediatamente la struttura sotto ogni profilo e metterla nella condizione di fronteggiare l’emergenza epidemiologica. Tutto, in stretto e diretto confronto con le autorità sanitarie locali e l’amministrazione comunale e regionale”.
È grazie a questi sforzi e all’immediata adozione di strumenti e azioni virtuose, come il distanziamento tra le persone, l’uso di mascherine e le ripetute disinfezioni degli ambienti, con costi di cui la cooperativa si è fatta interamente carico, se si è riusciti a tenere distante e distinto il virus, tra i 62 ospiti della CRA: “Abbiamo dovuto affrontare anche momenti critici – afferma Stella Coppola, responsabile area Centro di Società Dolce – come il breve lockdown successivo ad una ripartenza che ci aveva fatto ben sperare. Quattro tamponi positivi, due operatori e due ospiti, tutti negativi dopo soli sei giorni, guariti con conferma a cadenza ravvicinata di tamponi eseguiti per altre tre volte su tutti gli ospiti e il personale della struttura. Oggi, col Covid-19 dobbiamo convivere, adottando ogni strumento e azione per evitare ilcontagio.”
Ed è questa, la sfida per i prossimi mesi: l’equilibrio tra prudenza organizzativa e dignità degli ospiti non autosufficienti, fragili e a rischio. Via libera, allora, alle visite scaglionate e monitorate, agli occhi sorridenti dietro alle mascherine, alle chiacchiere e alle carezze guantate, ad immagini di nipoti e figli che salutano dai cellulari, alla presenza di psicologo e animatore per supportare chi attraversa un momento di difficoltà, nel rispetto delle regole di prevenzione e sicurezza.