l 22 febbraio scorso a Roma è stata conferita la cittadinanza onoraria del Comune di Alfonsine al maestro Giuliano Montaldo, regista dell’iconico film L’Agnese va a morire, che ha celebrato nel mondo il coraggio delle donne e degli uomini di Romagna nella lotta di Liberazione.
La cittadinanza è stata concessa all’unanimità dal Consiglio comunale in data 21 dicembre 2021, ma la consegna ufficiale è avvenuta in occasione dell’evento organizzato da ANPI provinciale di Roma e dall’lstituto Cine-Tv Roberto Rossellini per il compleanno del regista, dal titolo Giuliano Montaldo: il cinema della Resistenza e il ruolo delle donne.
Appassionati gli interventi dei partecipanti e molte le domande degli studenti poste durante l’incontro, dedicate alle donne che il regista ha incontrato o raccontato nella sua carriera, al suo rapporto con la resistenza, al rapporto tra il cinema e la resistenza, che come lui stesso ha sottolineato non è sempre stato roseo, al legame tra registi che hanno affrontato il tema con tante voci differenti.
«Il mio obiettivo è sempre stato fare film contro l’intolleranza», ha commentato l’artista durante l’incontro, e infatti una delle motivazioni addotte nel riconoscimento della cittadinanza onoraria è proprio «il costante impegno nel combattere, attraverso la sua opera cinematografica, l’esercizio intollerante del potere contro i soggetti più deboli e indifesi della società», e in particolare l’aver «perseguito con estrema determinazione l’arduo compito di dare voce alle numerose e silenziose figure femminili della lotta di liberazione in Romagna, elevandole, come mai accaduto prima, al ruolo di protagoniste nel suo film L’Agnese va a morire (1976), fedelmente tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò (1948)».
Il sindaco Riccardo Graziani, a nome di tutti gli alfonsinesi, ha quindi consegnato, al termine di un breve discorso, la pergamena celebrativa a Montaldo. Presenti all’evento oltre al sindaco Graziani anche la direttrice del Museo della battaglia del Senio Antonietta di Carluccio, l’assessore Angelo Antonellini e il presidente dell’Istituto storico della resistenza di Ravenna Guido Ceroni.
«Il movimento della Resistenza è particolarmente radicato nel territorio e in generale in tutta la Romagna – ha dichiarato il sindaco Graziani nel suo intervento – e nel film L’Agnese va a morire questo elemento è stato tratteggiato con particolare fedeltà. Credo che vada messa in rilievo la figura femminile dell’Agnese, una figura ricorrente per Alfonsine, patria di tante staffette che hanno collaborato e sono state parte fondamentale del movimento, e giustamente sottolineata nell’opera di Montaldo».
Giuliano Montaldo ha commentato l’onorificenza con emozione, ricordando come le staffette non siano state testimoni ma protagoniste: «vi sarò grato per sempre, e lo racconto a tutti, che i produttori dell’Agnese sono la gente di Romagna».
L’aver eternato il nome di Agnese insieme al preciso ricordo di questi luoghi, espresso negli anni dal regista Montaldo per la generosa partecipazione di tante famiglie alfonsinesi a quell’impresa cinematografica, ha mantenuto viva di fronte all’intero Paese l’esperienza di solidarietà, di sacrificio e di lotta antifascista, da sempre patrimonio identitario delle terre di Alfonsine.