Alessio Passini è il nuovo presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Emilia Romagna, la Federazione regionale che riunisce circa 400 cooperative attive nei settori industria, costruzioni, pulizie e multiservizi, ristorazione, trasporti e logistica, servizi professionali, con 36.700 soci lavoratori e un fatturato aggregato di 2,4 miliardi di euro.
Bolognese, 46 anni e presidente della cooperativa di trasporto persone e merci SACA, Passini (che raccoglie il testimone del dimissionario Giuseppe Salomoni) è stato eletto nel corso del consiglio regionale di Federazione tenutosi ieri pomeriggio al Palazzo della Cooperazione di Bologna, al quale ha preso parte anche il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza.
“Questa Federazione, così variegata con 11 settori e 9 contratti collettivi nazionali, rappresenta il cuore pulsante della cooperazione come strumento per creare occupazione stabile e di qualità, mettendo al centro la figura del socio-lavoratore reso protagonista nei processi aziendali grazie ai princìpi di democrazia economica e mutualità che qui trovano attuazione” ha dichiarato il neopresidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Emilia Romagna, Alessio Passini. “Non è un caso – ha continuato – se oltre il 90% degli occupati delle nostre 400 imprese abbia un contratto a tempo indeterminato, il 63% siano donne, il 16% lavoratori extra UE e il 20% delle nostre cooperative operi nelle aree interne della regione, laddove nessuno più sceglie di investire”.
Lotta al massimo ribasso negli appalti, nuovo dialogo con i committenti pubblici, revisione della legge 142/2001 per l’inquadramento dei soci-lavoratori, maggiore accesso ai bandi regionali, sostegno alla transizione digitale e ambientale delle imprese. Queste le priorità indicate da Passini nel suo intervento, dove ha sottolineato l’impegno per tutelare e valorizzare la specificità cooperativa: “Non siamo piattaforme estrattive di ricchezza, che traggono beneficio dai territori e poi scappano – ha scandito -. Noi siamo diversi: generiamo valore e lo distribuiamo nelle nostre comunità, attraverso la creazione e la promozione del lavoro che conferisce dignità alle persone. Chiediamo alle Istituzioni di riconoscere questa peculiarità, a partire dal nostro patrimonio indivisibile che va tutelato e valorizzato”.
La peculiarità cooperativa, secondo Passini, andrebbe riconosciuta anche nelle gare d’appalto e nei bandi pubblici. “Contrastiamo con forza la logica del massimo ribasso, sia palese che occulto, quando cioè si inducono le imprese ad attivare contratti precari o part-time che generano solo lavoro povero” ha puntualizzato il neopresidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Emilia Romagna, che ha poi acceso i riflettori sui bandi regionali a sostegno delle imprese: “Troppo spesso – ha detto – non valorizzano a sufficienza le cooperative soprattutto nel settore dei servizi, in quanto sono pensati per imprese perlopiù manufatturiere e con un elevato livello di capitalizzazione, un requisito questo che scoraggia le cooperative, le quali per natura investono su lavoro e capitale umano”.